Ieri, 5 agosto, nel corso di un breve intervento nell’aula del Senato teso a deplorare la gravissima situazione delle discariche di Columbra, presso Papanice, e di Santa Marina di Scandale, ho chiesto il COMMISSARIAMENTO della gestione dei rifiuti in Calabria. L’incapacità degli amministratori regionali di governare fenomeni complessi come questo, che incide significativamente sulla salute e la qualità di vita dei calabresi, è infatti quanto mai palese nel territorio che fa capo a Crotone. Sede di un SIN tra i più vasti del Paese e riconosciuto già saturo di impianti per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti di ogni sorta nel PEAR 2005, ha continuato a riceverne, purtroppo, in questi anni. Ora, contro la volontà e l’interesse dei cittadini, la Regione vorrebbe concentrarvi i residui di tutti gli ATO calabresi, abbancandoli nella discarica privata di Columbra, già esaurita, fino a farla svettare a 150 metri. Nello stesso tempo, briga per accantonare i residui della differenziata e relativa produzione di biogas a Santa Marina, partendo da un’autorizzazione annullata dal Presidente della Repubblica nel 2012. Eppure quel territorio è punteggiato di aziende agricole e zootecniche, è stato spesso percorso dal fuoco ed è attraversato da un elettrodotto di grande portata, tutti dati che la verifica effettuata dal Dipartimento Ambiente della Regione nel 2015-2017 ignora o sottace. Il mandato che i calabresi hanno affidato agli attuali amministratori regionali è stato tradito mille e mille volte, a Crotone in particolare. L’arroganza che li contraddistingue non è scemata neppure con l’approssimarsi della conclusione della legislatura, dunque la gestione dei rifiuti dev’essere loro sottratta al più presto, nell’interesse superiore di tutti gli abitanti di questa regione.