La creazione di un gruppo WhatsApp, la foto della classe tutta riunita fatta davanti alla scuola come immagine del profilo, i primi numeri inseriti, qualcuno anche all’insaputa dell’interessato, ed il gioco è fatto.
Nel giro di pochi giorni arrivano i messaggi di adesione al “gruppo”, qualche vecchia foto, molte foto recenti, e subito la proposta di rivedersi. In estate naturalmente. A riunirsi questa volta non è stata, come spesso accade, una classe delle superiori, ma dopo quarant’anni a ritrovarsi sono stati gli alunni della quinta elementare, sezione B, del 1979.
Siamo a Torre Melissa e nella foto di classe di quattro decenni fa ci sono in tutto ventuno bambini ed il maestro(allora era uno solo per tutte le materie). A distanza di tanto tempo, ed in una bellissima serata di agosto, seduti ai tavolini di un locale a ridosso del mare, si contano diciotto dei ventuno protagonisti della foto. I tre assenti hanno una valida giustificazione.
Da festeggiare non c’è soltanto l’essersi rivisti dopo tanto tempo ma l’occasione è quella di celebrare i cinquant’anni. La soglia l’hanno tagliata quasi tutti, giusto un paio di “anticipatari”(termine usato per dire di chi è andato a scuola un anno prima) che i 50 li festeggeranno l’anno prossimo. I sorrisi sono tanti e l’emozione, che qualcuno nasconde bene, si scioglie immediatamente.
Ci si guarda per capire quali segni abbia lasciato sul volto il tempo. Qualcuno ha la fortuna di sentirsi dire; Sei sempre la stessa! Poi le prime domande, quelle scontate; Cosa fai? Dove sei? Quanti figli hai? Le risposte fanno capire che il tempo trascorso è veramente tanto. Sparsi per l’Italia, anche se molti sono rimasti nel paese natio, quasi tutti hanno figli grandi. Una ha la fortuna di essere nonna.
Tutti si sono realizzati nel lavoro. Forse non è il lavoro che avrebbero sognato fare, ma quelli sono appunto sogni che appartengono ai bambini presenti nella foto del profilo WhatsApp.
La serata scivola via tra i tanti ricordi e gli aneddoti che vengono in mente sono numerosi. Ciascuno ha i suoi. Si ricorda quella volta che….Si rammentano espressioni verbali, le grandi ingenuità tipiche dell’età fanciullesca, i giochi che i bambini di oggi non fanno più. Ci si spinge a chiedere di infatuazioni mai dichiarate. Il campo inesplorato allora resta tale perché poche sono le ammissioni. Il riserbo resta tanto e solo qualcuno “si dichiara”. Le sorprese non mancano. Ma ai presunti amori di allora oramai nessuno, naturalmente, dà importanza.
Resta il piacere di condividere una bella serata arricchita dal taglio della torta, dalla fotografia ufficiale, dai tanti selfie. C’è solo voglia di divertirsi, appunto come quarant’anni fa. La cosa bella che traspare è quella che nessuno sembra rimpiangere il tempo passato. Si ha la chiara consapevolezza che l’orologio della vita abbia fatto il suo naturale corso e che guardarsi dietro, come questa occasione impone, serva a proiettarsi con fiducia verso il futuro. Osservandoli bene questi uomini e queste donne oramai maturi che sorridono guardandosi negli occhi, forse come non hanno mai fatto, danno l’immagine di essere un gruppo di persone felici, unite come allora, che non vuole dimenticarsi di questa bella serata ma soprattutto dei primi compagni di scuola, quelli il cui ricordo ognuno porterà dentro di sé per tutta la vita.
Ecco i nomi dei componenti della classe: Memè Basta, Jolanda Basta, Gilda Bevilacqua, Maria Citro, Alessandra De Masi, Gennaro Ferraro, Maria Antonietta Gagliano, Maria Gangale, Mimmo Leto, Elisa Malena, Cosimo Mallamace, Angela Mauro, Paolo Nigro, Franca Pagliuso, Ciccio Perri, Teresa Placonà, Vincenzo Rosati, Rosetta Russo (Maria Cinefra, Pino Corrado, Franca De Maria). Professor Antonio Garrubba.