Il Sindaco di Crotone sulla questione dell’ampliamento della discarica di Columbra ha le idee molto confuse; prima dichiara che non darà mai il parere favorevole e poi si siede al tavolo della Regione per trattare la resa in cambio di un maggior beneficio economico. Pensare di barattare la salute dei cittadini per un eventuale vantaggio economico è un atto irresponsabile. Conosciamo bene l’impatto che la discarica di Columbra ha sulla comunità di Papanice (e non solo) ma, nonostante ciò, il grido di dolore del Comitato Pro-Papanice è rimasto inascoltato.
Quello che fa ulteriormente riflettere è che il Sindaco ha assunto questa iniziativa senza tener conto minimamente che 19 consiglieri comunali hanno richiesto un consiglio straordinario per discutere proprio dell’ampliamento della discarica deciso dalla Regione.
Questa amministrazione, mentre cerca di far cassa con i rifiuti provenienti da altre province, ricorre ad azioni propagandistiche e ad un paradossale “ultimatum” alla soc. Akrea, dopo avene recentemente riconfermato il Presidente e tutti i membri del CDA.
E’ bene ricordare che sono tre anni che si annuncia l’avvio della raccolta differenziata ma siamo sempre fermi al palo, sotto l’8%, benché il comune di Crotone abbia usufruito di un finanziamento regionale di oltre 2 milioni di euro.
La fantomatica ATO, poi, non si decide ad individuare un sito per la realizzazione di una discarica pubblica ad esclusivo servizio della provincia di Crotone.
Questi due presupposti, uniti all’efficientamento di Akrea e del selezionatore TMB di Ponticelli, permetterebbero di affrontare seriamente il problema dei rifiuti, riducendone i costi e l’impatto ambientale sul territorio. Il Piano finanziario 2019 per il servizio di gestione rifiuti si basa su una stima ipotetica della percentuale di raccolta differenziata del 25%; il mancato raggiungimento di un tale risultato comporterà inevitabilmente l’incremento della tariffa regionale per il conferimento in discarica che si rifletterà sui cittadini con l’aumento della TARI.
Il Sindaco non si illuda di compensare i maggiori costi del servizio con l’incremento del beneficio economico proveniente dai rifiuti conferiti dai Comuni fuori provincia, a scapito dell’ambiente e della salute dei cittadini!
Se l’Amministrazione Pugliese non cambia rotta e non si oppone concretamente a questa ipotesi di ampliamento, i cittadini, come già annunciato dalle varie associazioni e comitati, si mobiliteranno con ogni forma di dissenso civile, cosa che sta accadendo già a Cassano e Catanzaro, dove sono state rispedite al mittente (Regione) le ipotesi di potenziamento che riguardano le discariche collocate nei loro territori.