Al Forum Lavoro tenutosi giovedì 26 e venerdì 27 settembre ad Isola Capo Rizzuto, uno dei luoghi più suggestivi della regione, è stata rilanciata Ancal Calabria. Una segreteria tutta al femminile: Santina Sammarco segretario regionale, Assunta Greco segretario amministrativo, Elena Fazio tesoriere. In una regione dove il lavoro è una piaga sociale, Ancal Calabria vuole dare un segnale di aggregazione, di forza, di unione e di identità per la categoria dei commercialisti calabresi.
Ecco in elenco i soci fondatori:
Domenico Luigi Arcuri,
Leonardo Stasi.
Michele Fusto,
Salvatore Fusto,
Rosario Misuraca,
Iolanda Basile,
Francesco Le Rose,
Antonella Gigliotti
Francesco Cerchiara,
Annunziato Gabriele,
Elio Stavale,
Vincenzo Cesarini,
Vittorio De Luca.
Michele Fusto, Vincenzo Cesarini e Annunziato Gabriele al Collegio dei Probiviri, Vittorio De Luca Revisore Unico.
Ecco la segreteria al completo.
Notevoli le persone invitate al Forum. Modera Saverio Fossati, Il sole 24 ore.
Un tavolo tutto tecnico nella giornata del 26 settembre il cui tema si è concentrato sull’ esternalizzazione delle attività e dei lavoratori, quale opportunità e vincoli.
Interviene Elbano De Nuccio, Presidente Ordine Bari, che ribadisce l’importanza del ruolo del professionista quale ruolo di protagonista specializzato e qualificato all’interno della consulenza del lavoro rilanciando così l’importanza del capitale umano quale risorsa primaria nell’economia del Paese. Vincenzo Amaddeo (vice direttore vicario Inail Calabria) ricorda la centralità oggi del tema della legalità e della prevenzione, dove la legalità deve essere un concetto rivisitato nell’ambito della prevenzione e della formazione. Bisogna formare i giovani, adulti già consapevoli dell’importanza del lavoro regolare, esercitato dignitosamente nella legalità, rafforzato nella cultura della prevenzione e della formazione.
Diego De Felice (direttore inps Calabria) ci ricorda invece come il processo di esternalizzazione è stato usato dalle imprese come un processo finalizzato a ridurre i costi fissi e non per modernizzare le imprese.
Centrali gli interventi di Maria Magri ( dirigente area lavoro e welfare di Confindustria e responsabile previdenza) circa la sperimentazione dell’importanza della Banca dati degli appalti; Donatella Traversa (direttore ufficio vigilanza Inps Calabria) ci ricorda come l’esternalizzazione in un momento di crisi non va condannata in quanto tutti sono alla ricerca di un costo basso per la sopravvivenza sul mercato; Giuseppe Platania (Inl Calabria) punta il dito sul problema sempre più crescente della retribuzione: si diffonde sempre più la contrattazione non rappresentativa e uso sempre più distorto del welfare aziendale spesso indirizzato ad abbassare lo stipendio in contraccambio di vantaggi diversi; ancora interviene il segretario generale aggiunto della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ribadisce come l’esternalizzazione serve solo ad abbassare il costo del lavoro: la competitività si raggiunge solo agendo su salari e diritti o conquistando nuove fette di mercato? La giornata del 26 settembre si conclude con l’intervento del segretario generale dell’Ancal, Giampiero Gogliettino, il quale ci ricorda il dibattito corrente circa l’introduzione in Italia del salario minimo, ribadendo come il salario pur essendo minimo non può essere uguale per tutti ma deve essere sempre il riflesso del patrimonio culturale della persona quale risorsa economica per l’azienda e riflettere così le sue qualifiche e le sue mansioni le cui qualifiche e mansioni sono direttamente correlate al settore in cui opera. Chiude i lavori l’ex ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi, Cesare Damiano (oggi Presidente dell’Associazione Lavoro e Welfare) affermando che dobbiamo fermarci e ripensare al modello di capitalismo, rileggendo la storia economica italiana dal dopo guerra ad oggi e sottolineando come l’economia reale e manufatturiera sia l’unica chiave vincente per il ritorno alla crescita, al lavoro, alla tutela dei diritti e al rafforzamento dello Stato sociale modernizzato dall’evoluzione dell’economia digitale e globale e da un ruolo sempre più orizzontale del lavoro e dell’azienda
Una vera tavola rotonda invece la giornata del 27 settembre. La politica a confronto con la categoria dei commercialisti. Presenti in sala Antonio Viscomi, ordinario di diritto del lavoro all’Università di Catanzaro e deputato PD. Dopo i saluti di Pamela Bonaro, componente della segreteria nazionale Ancal e di Santina Sammarco, segretario regionale Ancal Calabria, Antonio Viscomi parte dal presupposto che i politici non hanno il poter di fare le leggi ma un tempo si circondavano di tecnici e di competenti che sapevano fare questo, oggi invece la classe politica è divenuta più arrogante e meno umile. In Calabria, ribadisce Viscomi, abbiamo bisogno di una nuova alleanza sociale; le imprese sono fragili e il loro interesse per la politica si risveglia solo in occasione delle elezioni. La politica deve quindi rilanciare un segnale alle imprese creando una visione condivisa dei problemi delle imprese e del lavoro, il cui lavoro è parte integrante dell’impresa. Intervengono il Presidente dell’Ordine di Latina, Efrem Romagnoli, che ricorda come la categoria dei commercialisti pesa per un milione di voti eppure il peso politico è minimo; Mario Rasticò, Presidente dell’Ordine di Castrovillari, invece sottolinea il mancato coinvolgimento della categoria nella normativa aziendale: “ noi siamo i tutori dell’azienda e non i contabili”.
Il Presidente dell’ordine di Cagliari,Pierpaolo Sanna, che ci ricorda infine come il professionista oramai è una professione da giocare tutta al Tribunale: bisogna lavorare sulla crescita dell’azienda e non sulla crisi di impresa.
A concludere i lavori del Forum Luigi Domenico Arcuri, Presidente dell’Ordine di Crotone e Giampiero Gogliettino, segretario generale dell’Ancal che si sono fatti promotori dell’evento.