C’è ancora tanto buio e un nonsoché di timore nel ricordare le FOIBE. Si è svolto presso il teatro Alikia di Cirò Marina, lunedì 10 febbraio, a cura del Liceo Musicale “A.Vivaldi” una manifestazione unica nel suo genere, per musiche, racconti ed esibizioni mai visti, prima d’ora; una rappresentazione per ricordare le tantissime vittime italiane e non nelle foibe del maresciallo Tito e per non dimenticare il sacrificio di chi ha pagato con la propria vita l’essere italiano senza rinnegare la propria patria.
Si è dato sempre e sovente molto spazio alla giornata della Shoah, che ironia della sorte quest’anno coincideva con la consultazione elettorale per il rinnovo del consiglio regionale Calabria.
Nel teatro ed all’uscita dallo stesso non si vociferava altro: …ma io non sapevo, …io non ho mai sentito parlare, …mai letto sui nostri libri. D’altronde la storia la scrivono i vincitori, secondo il loro punto di vista, Ma lo spettacolo resta spettacolo, la politica è un’altra cosa.
Lo spettacolo inizia con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che 24 ore prima aveva onorato il monumento alle vittime delle foibe ponendo una corona d’alloro.
“Una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o per calcolo, il dovuto rilievo”. “Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante”, “oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza”.
Così ha detto Sergio Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe. Si legge altresì in una dichiarazione del Capo dello Stato: –
“Il Giorno del Ricordo, istituito con larghissima maggioranza dal Parlamento con legge 30 marzo 2004 n. 92, contribuisce a farci rivivere una pagina tragica della nostra storia recente, per molti anni ignorata, rimossa o addirittura negata: le terribili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi”.
Narrare nell’arte e nella musica i massacri delle foibe, quello che sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili, in larga prevalenza italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA, non è cosa semplice. Rappresentare una foibe, gli inghiottitoi carsici, che nella Venezia Giulia sono chiamati “foibe”, dove furono gettati molti dei corpi delle vittime ancora meno. Allora, come nell’antico teatro greco classico, il “deus ex machina”, “Il dio (che parla o appare) da una macchina” viene in aiuto per farci comprendere cos’era una Foibe. Un telo nero che viene tirato su con delle carrucole sul palcoscenico, come a rappresentare la profondità delle foibe, il buio in sala, la collaborazione del pubblico in sala che con un gioco di luci creato dalla torcia dei propri telefonini come a rappresentare gli sfortunati caduti giù negli inghiottitoi ancora vivi, dietro il sipario si odono le percussioni che rimbombano le pareti dell’Alikia. Poi giù il telonero, si illumina il teatro e l’orchestra unitamente al coro del Liceo Vivaldi danno vita allo spettacolo che alterna la musica strumentale a brani, le poesie a monologhi, ed ancora interpretazioni soliste, tutti dedicate alla giornata del ricordo.
Il “Vivaldi Chamber Orchestra & Ensemble Corale Vivaldi”, l’Associazione Musicale “Antonio Vivaldi”, nata con l’intento di diffondere e far conoscere la musica di ogni tempo e Paese sul territorio crotonese attraverso la realizzazione di numerosi progetti musicali con questo primo evento, in collaborazione con AMAcalabria, dà il via alla seconda edizione del “Vivaldi Music Festival 2020”, stagione concertistica del territorio Cirotano. Tutti i brani sono arrangiati e diretti dal M° Damiano Morise, il coro è stato diretto dal M° Federico Veltri.
Inno di Mameli, Gam Gam, Canone inverso, Nanita nana, O Fortuna, Conquista del paradiso, kalinka, immagine, The sound of Silent, Oblivion, Nuvole bianche, Sonata “Al chiaro di Luna”, Le onde. Inoltre il monologo di Simone Cristicchi “Magazzino 18”, la testimonianza di Giuseppe Comand, “. . . consapevole di essere l’ultimo degli uomini che videro risalire a “grappoli” i corpi degli italiani innocenti…”, l’esposizione della poesia: GIORNO DEL RICORDO – FOIBE: “. . .Eran giorni di sangue eran giorni senza fineper le orde slave era l’ultimo confine erano gli ultimi fuochi di un’infinita guerra e quei barbari feroci volevan quella terra . . .” si è anche ricordato il libro in cui, Nino Benvenuti, pugile che ha fatto di Trieste la sua seconda casa, ma è nato a Isola d’Istria nel 1938, in un’intervista disse “Si viveva nell’angoscia di essere sequestrati o uccisi da un momento all’altro, per ‘italianismo’. – racconta il campione del mondo dei pesi medi -. Se Hitler fu il male assoluto, Ozna, la polizia segreta di Tito, e Foibe non sono stati certo da meno”. Il Direttore del Liceo R. Anania ringraziando l’ideatore dell’opera rappresentata ha aggiunto: In tutto questo nessuno fermò la musica, non ci riuscì la seconda guerra mondiale, il fascismo prima, il nazismo dopo, non ci riuscì il maresciallo Tito che vietava addirittura di ascoltare le canzoni in italiano e anche dalle viscere della terra il suono, le urla del dolore, le voci del silenzio diventano musica e arrivano fino ai giorni nostri. La serata si è conclusa tra le note ed il canto plateale di “Fratelli d’Italia”