“L’era di Mauro Moretti alle FS è finita da qualche mese. Abbiamo lasciato il tempo al nuovo Amministratore delegato di FS, Michele Elia, ed al nuovo Governo di verificare lo stato delle ferrovie calabresi e meridionali per porre rimedio al colpevole abbandono del passato e dare risposte concrete alle esigenze dei viaggiatori e dei lavoratori, oltre all’economia calabrese che le politiche fs hanno contribuito ad impoverire” – scrivono in una nota Michele Gravano, Segretario Generale CGIL Calabria e Nino Costantino, Segretario Generale Filt-CGIL Calabria. “Negli anni di Moretti abbiamo denunciato con nettezza le colpe e le disattenzioni di FS verso la Calabria rivolgendoci al Presidente della Repubblica, presentando esposti alla Procura della Repubblica, chiedendo ripetutamente le sue dimissioni e promuovendo persino una manifestazione dei calabresi a Roma a Piazza della Croce Rossa. Adesso il tempo della riflessione è finito anche per Elia e per il nuovo Governo. Per questo chiediamo ufficialmente la convocazione di una riunione con l’Amministratore delegato di FS, il Ministro dei trasporti, la Regione Calabria e le Organizzazioni sindacali sul futuro delle ferrovie calabresi. Le nostre richieste si basano sulle proposte che abbiamo fatto, inascoltati, ai tempi di Moretti.
Primo: realizzazione del gateway ferroviario a Gioia Tauro e interventi strutturali per il trasporto via ferrovia dei containers che arrivano al porto aiutando anche, per questa via, la logistica e l’industrializzazione del retroporto. Le FS, ed in particolare RFI, hanno avuto finanziamenti derivanti dall’APQ su Gioia Tauro senza mettere un euro di proprio in investimenti per infrastrutturare l’area. Secondo: velocizzazione della linea ferroviaria Roma Reggio Calabria, con relativo abbattimento del nodo di Sapri, realizzando così tempi di percorrenza di 4 ore, che consentirebbero anche di inserire nel tracciato un numero maggiore di treni. Terzo: investimento certo sull’intera tratta jonica calabrese, quasi interamente, non elettrificata e a binario unico. Oltre a FS e Governo nazionale, su questa questione dovrebbe dare risposte anche la Regione Calabria che avrebbe potuto utilizzare finanziamenti europei per far uscire dall’isolamento tutta la fascia jonica. Quarto: rinnovo del materiale rotabile calabrese sia quello a lunga percorrenza sia interregionale e regionale. Del resto, le O.Me.Ca. costruiscono treni per le ferrovie europee e per le metropolitane statunitensi e fino ad oggi assistiamo al paradosso che i treni circolanti in Calabria, oltre che vecchi e di terza mano, non sono mai usciti dallo stabilimento reggino. Quattro punti fondamentali che evidenziano il disinteresse delle Ferrovie dello Stato verso la Calabria e che invece rappresentano aspetti imprescindibili per lo sviluppo della Regione e della sua economia. Ecco perché la CGIL e la FILT rilanciano la vertenza delle ferrovie calabresi. Ora la richiesta d’incontro, fra un mese, se non ci saranno risposte, la mobilitazione”.
CARI GRAVANO E COSTANTINI UN ELOGIO PER QUANTO STATE FACENDO,LE FERROVIE CALABRESI (ionica in particolare)SONO VERAMENTE DA 4° MONDO. UN SUGGERIMENTO QUALORA SI DOVESSE ARRIVARE ALLO SCONTRO : FARE SCIOPERO AD OLTRANZA SU TUTTE LE VIE DI COMUNICAZIONE A3 COMPRESA. UN GROSSO AUGURIO PER UNA BUONA RIUSCITA DELLE TRATTATIVE.