Gentile signor Sindaco e delegati al settore turismo,
premesso che è singolare, quanto simpatica, la diffida pubblica a mezzo stampa locale. Ciò fa chiaramente comprendere che si intende diffidare una moltitudine di operatori/cittadini che, comunque, non sarebbero individuabili. Pertanto, pare necessario chiarire chi sono gli operatori turistici, visto che chiunque ha un locale ad uso abitativo nel nostro paese, storicamente, ha offerto ospitalità a persone non residenti, naturalmente a fini turistici. È doveroso precisare che negli ultimi anni questo avviene sempre con maggiori difficoltà ed aggiungerei che un gran numero di persone che chiede ospitalità è legato al nostro paese da rapporti di parentela. Tanto è vero, che ogni anno si ritrovano sempre le stesse persone, compreso nuclei di famiglie campane che possiedono abitazioni di proprietà pur non essendo residenti. Pertanto, chi e’ il “turista” nel nostro paese? Forse è necessario che persone esperte e i responsabili del settore turistico si dedicassero ad uno studio appropriato tale da stabilire delle regole chiare, valide per tutti e soprattutto eque. Oggi, non è definito, ne classificato, l’operatore turistico ma è indicato in delibera semplicemente il turista, come “persona non residente”.
Non essendo classificata la struttura ricettiva, necessariamente non è definita la tariffa da chiedere all’ospite. Nonostante ciò nella diffida pubblica si attribuisce, a “tutti”, la responsabilità di aver agito addirittura come sostituto d’imposta per conto del comune. Ciò è chiaramente una presunzione che non ha fondamento non essendo state preventivamente chiarite le regole e modalità dell’esazione. Quali sono i criteri di fatturazione e di rendicontazione verso l’ente comune? È anche doveroso da parte del comune chiarire a che titolo è dovuta tale tassa visto che non ci sono particolare beni culturali e patrimoniali da valorizzare o tutelare. Spiegare quale servizio pubblico si mira a migliorare per la comunità, oltre che per il turista. Quest’anno, più dei precedenti, il paese ha versato in uno stato di degrado assoluto, basta pensare alle sporcizia per le strade, l’immondizia appesa ai muri e alle staccionate (50 anni fa non si usava!), la musica assordante a tutte le ore, il disordine ed il cattivo odore per il lungo mare, le spiagge sporche, il servizio di autospurgo sempre in emergenza ma mai disponibile per i contribuenti, le strade completamente dissestate fino a che non sono stati fatti i “tappeti di cortesia” e le strisce blu al servizio della comunità e del turista. In attesa di conoscere il “perché” della tassa di soggiorno, chi deve corrisponderla e in che misura e, soprattutto, le modalità per poter assolvere a tale adempimento, ci facciamo i migliori auguri per un futuro turistico della nostra cittadina che possa dare frutti concreti a tutti, prima che tasse ai non residenti.
Daniele Virardi
Salve, il Comune potrebbe investire sulla strada di una ‘card’ con sconti per i visitatori sarebbe da percorrere con convinzione attraverso il coinvolgimento di tutte le categorie produttive ed economiche “nell’intento certo di reperire nuove risorse, ma in cambio di servizi, offerte commerciali, opportunità culturali e turistiche del nostro territorio”. E’ il punto dal quale l’imprenditore parte per rispondere all’altro tema, quello della annosa difficoltà di coprire le spese per iniziative espositive ed eventi. Un in bocca al lupo a tutti gli operatori turistici
La tassa di soggiorno si versa alla struttura ricettiva nel momento in cui si soggiorna in una qualsiasi località turistica …la struttura ricettiva poichè ha già incassato il contributo lo dovrà versare al Comune. Questa di solito è la teoria.
c’è da dire che chi affitta un appartamento DOVREBBE registrare un regolare contratto di locazione e di conseguenza PAGARE le relative tasse. Purtroppo gli evasori(affitti e lavoro in nero) nelle nostre zone regnano sovrano e purtroppo le istituzioni non fanno una beta m….
In attesa di giorni migliori e di persone migliori prendiamo atto della realtà odierna.
Daccordissimo sulla seconda parte relativa allo stato di abbandono/degrado in cui versa il paese e temo che la tassa di soggiorno finirebbe, ahime, nelle tasche dei soliti noti più che essere utilizzata per la promozione turistica del territorio.
E’ molto semplice invece individuare chi deve pagare la tassa di soggiorno: tutti i non residenti che soggiornano una o più notti in una struttura ricettiva del paese (quindi hotel, alberghi, agriturismi, campeggi, residence e B&B, ma non le case private che vengono concesse in affitto).