Si è svolto il programmato caminetto tematico, organizzato dal Rotary Club di Cirò Marina, “Terra degli Enotri”, sul tema”La Cooperazione e l’Apprendimento continuo nelle organizzazioni complesse scolastiche”. A introdurre i lavori, dopo il tradizionale inno alle bandiere, il neo presidente del Club Giuseppe Virardi il quale dopo avere salutato gli intervenuti, a subito ceduto la parola al rotariano, Mario Pugliese, dirigente del secondo istituto comprensivo di Cirò Marina che ha svolto una relazione dei contenuti altamente propedeutici il funzionamento scolastico. E’ stato, possiamo affermare, più che una relazione, un corso di formazione, laddove, però è emerso, crediamo, quanto oggi in effetti sia lontana il sistema scolastico dal sapere e potere formare realmente il discente. Nella sua conclusione, infatti, Mari Pugliese ha affermato “La scuola italiana insegna tanto ma apprende poco” perché, ha aggiunto “molto spesso è auto referenziale e presidiata in alcuni casi da un corpo docente poco disposto a mettersi continuamente in discussione, ostinatamente e pragmaticamente legato alle abitudini ed alla prassi didattica consolidata nel tempo”. In effetti ha affermato che “la flessibilità che si realizza concretamente attraverso l’utilizzo di didattiche alternative, come l’apprendimento cooperativo e la didattica laboratoriale, si adegua alle esigenze dei singoli allievi e quindi mette al centro la persona in apprendimento, consentendo a tutti di conseguire il necessario successo formativo e scolastico.
In effetti la sua ricca relazione ci è sembrato essere un invito al corpo docente, dirigenziale e ausiliario della scuola, insomma tutte le componenti formative principali, un invito a che “l’uguaglianza nella scuola si possa realizzare attraverso l’opportunità concreta per tutti i discenti di riuscire ad ottenere dei risultati, sulla base delle aspettative personali e si può realizzare solo se tutti gli attori coinvolti, soprattutto e primi fra tutti gli altri gli stessi docenti, saranno in grado di realizzare il necessario cambiamento organizzativo attraverso un più concreto coinvolgimento, una maggiore motivazione, un atteggiamento costruttivo, la consapevolezza dei problemi e l’impegno alla ricerca delle soluzioni. L’abbandono della dimensione contenutistica – cognitiva che caratterizza la didattica tradizionale improntata alla selezione, deve lasciare il passo alle didattiche alternative, personalizzate ed orientate alla valorizzazione dei talenti”. E ancora, è emerso dalla sua conclusione che “la flessibilità del curricolo richiede una scuola dialogante ed una condivisione con le famiglie, che metta al centro della scena scolastica l’allievo in apprendimento e costringa i docenti ed il resto del personale ad un impegno professionale collettivo, inducendo ad affinare continuamente le proprie capacità progettuali ed organizzative, imparando dai propri errori personali e soprattutto da quelli collettivi, nell’ottica della Learning Organization. Una scuola, in sostanza, che ancora oggi, forse è lontana da tali obiettivi, forse per la “paura di lavorare troppo” da parte dei docenti”, forse perché poco gratificati; forse perché sta diventando sempre più complesso il dialogo intergenerazionale, più difficile il dialogo con la componente genitoriale. Sicuramente, un punto di vista, quello del Dirigente Mario Pugliese, che ci è sembrato più critico che autocritico. Un caminetto tematico comunque che il Rotary, Terra degli Enotri e il suo presidente, Virardi, hanno saputo interpretare, mettendo sul tavolo della discussione, uno dei temi più importanti che oggi dovrebbero essere affrontati più efficacemente: il sistema scolastico e la sua capacità di formare uomini capaci e liberi di vivere e prendere per mano la loro vita.