Migliaia di chilometri in bicicletta per portare un messaggio di speranza e di amore. Migliaia di pedalate sotto il peso del proprio dolore, ma anche la consapevolezza che testimoniare il loro dramma vissuto dopo la morte del figlio Emanuele, potesse diventare stimolo e messaggio di speranza per se stessi e per i giovani e le famiglie che avrebbero incontrato lungo il viaggio in giro per l’Italia. Un lungo viaggio partito da Gavardo, nel bresciano, che nella giornata di martedì scorso li ha portati a Cirò Marina dove, hanno potuto condividere e unire i loro dolore, oramai divenuto speranza e voglia di vivere, con un altro triste e doloroso momento vissuto nella nostra città dalla famiglia di Vincenzo Marrazzo che, lo scorso anno, a poche ore di distanza dalla morte di Emanuele Ghidini, vedeva perdere la vita, il proprio amato figlio, Nico. Emanuele si era tolto la vita in un momento di disperazione spinto dall’assunzione di sostanze stupefacenti dategli da alcuni “cattivi consiglieri”, spacciatesi per amici, Nico per avere voluto provare il piacere di guidare e sfidare la velocità con la macchina del papà. Uno vittima della droga, l’altro della strada. A questi due temi è stata legata la serata di martedì, che, come in pochissime altre occasioni, ha visto presso l’area a verde posta sul lungomare sud, adottata dalla famiglia Marrazzo, che l’ha abbellita con panchine e una fontana al centro, grazie anche alla fattiva e concreta disponibilità dei titolari del White Beach, la presenza dell’intera Giunta Comunale guidata dal Sindaco, Roberto Siciliani, moltissimi giovani e cittadini, rappresentanti del mondo associativo, familiari e parenti. Emanuele se n’è andato a soli 16 anni. Purtroppo si è fatto trascinare da falsi amici su una strada sbagliata. Nico, che da poco avrebbe compiuto 18 anni, si è fatto trascinare dalla sua grande voglia di vivere. Entrambi hanno lasciato un vuoto fatto di dolore e rimpianti, ma hanno dato anche alle rispettive famiglie una grande energia.
Al papà Giampietro Ghidini e famiglia quella di creare appunto una fondazione, “Il Pesciolinorosso” per avviare e sviluppare insieme ai giovani ed aiutarli a inserirsi positivamente nella vita, offrendo loro occasioni di lavoro e voglia di vivere; alla famiglia Marrazzo di impegnarsi e fare della tragedia della perdita di Nico, un’occasione per testimoniare e offrire alla comunità esempi di concreta partecipazione attiva alla vita della città mettendo a disposizione se stessi e il loro lavoro. Entrambe le famiglie hanno detto di “Volere sfruttare questa grande energia per promuovere nuove idee insieme ai giovani e per i giovani”. A tessere le fila dell’incontro, un emozionatissimo Alfonso Calabretta, che nel porgere il microfono agli interlocutori inviatati a parlare, non ha potuto trattenere un visibile stato emotivo che ha dato alla serata il reale coinvolgimento emozionale. Una serata arricchita dagli interventi, dopo il grande atto d’amore di queste due famiglie verso i figli che non ci sono più, per parlare di prevenzione alla droga e di sicurezza stradale. Erano presenti, oltre le autorità locali autorità locali, il presidente dell’Aci Crotone, Michele Polifronio, che ha polemicamente denunciato la forte riduzione di fondi stanziati per la sicurezza stradale a beneficio di altri settori, denunciando la cattiva gestione della politica, la Dirigente Serafina Rita Anania, che ha parlato dell’impegno della scuola in continuo contatto con gli studenti, Cataldo Golino presidente del Cast che del tema delle tossicodipendenze ne ha fatto e ne fa una questione oltre che di lavoro di impegno sociale, il sindaco, Roberto Siciliani che ha annunciato il progetto a favore di giovani per la messa a bando del lido Comunale che sarà ripristinato dalla stessa famiglia Marrazzo (il vecchio Roof Garden), dove fino a qualche anno fa tantissimi giovani si ritrovavano per godere del mare e della vita ma dove, ha aggiunto “saranno vietate la vendita di alcoolici e sarà luogo deputato, in un clima gioioso, a trattare con manifestazioni varie i temi della prevenzione e sicurezza”. Infine non inserito in scaletta, ma presente, le ultime parole di Don Tommaso Mazzei, parroco di Botricello e vicario episcopale per la famiglia e le aggregazioni laiche, nonché presidente dell’associazione “Figli in cielo” che intervenendo ha parlato dell’importanza e centralità della famiglia quale vero e unico luogo deputato alla sana e valoriale crescita dei figli e dei giovani. Infine da segnalare la distribuzione, previo offerta, del libro “lasciami volare” distribuito dalla stessa fondazione, presente con l’intera famiglia Ghidini, utile e importante per i suoi contributi e per l’aiuto che quanti lo hanno acquistato potranno trarre come insegnamento per i giovani e per gli stessi genitori.