La riassegnazione del personale amministrativo degli uffici dei Giudici di Pace soppressi, secondo quanto disposto dalla ultima circolare ministeriale, sarà la seguente: il 71,65 % sarà assegnato ai tribunali, il 24,00 % alle procure e soltanto il 3,62 % ai Giudici di Pace. Così, nello specifico, per quanto riguarda gli uffici di Crotone, ma sarà così ovunque dove verranno accorpati quelli soppressi, si troveranno a gestire tutto il contenzioso accorpato con lo stesso organico in forza attualmente. A Crotone le forze dell’ufficio rimarranno: 1 dirigente, 1 cancelliere, 1 operatore e 1 ausiliario che dovranno smaltire il contenzioso di Crotone nonché quello di Santa Severina, di Strongoli e di Savelli.
“Stando così le cose c’è da aspettarsi che le udienze tenute settimanalmente ridotte a due, verranno ulteriormente ridotte ad una soltanto, allungando così i già biblici tempi della giustizia – afferma Maurizio Tricoli, responsabile Giustizia della segreteria del Partito Democratico di Crotone. Allora viene spontaneo chiedersi cosa si vuole fare della giustizia civile. Considerato, infatti, che i cittadini e loro legali aspettano provvedimenti e sentenze dal 2010 e anche prima. In tribunale sono stati accolti, giustamente, con gran clamore dei media i cinque nuovi giudici assegnati alla sede di Crotone, senza sprecare però una sola parola sulla partenza di due giudici che qualche giorno fa hanno lasciato la sezione civile del tribunale di Crotone. Tenuto conto peraltro che dei cinque nuovi togati arrivati, solo due sono stati assegnati al civile è oltremodo facile intuire che quello che ormai da più tempo andiamo ripetendo si avvicina sempre di più: la paralisi della giustizia”.