Prosegue senza alcuna sosta l’attivita’ della guardia di finanza di Lamezia Terme finalizzata al contrasto della commercializzazione di prodotti illegali, potenzialmente molto nocivi soprattutto per la salute e l’incolumità fisica dei consumatori finali. La mirata attività investigativa svolta dai finanzieri ha permesso, questa volta, di individuare e, quindi, sottoporre a controllo due distinte attivita’ gestite da imprenditori di nazionalita’ cinese, esercenti il commercio, anche “all’ingrosso”, di articoli di vario genere, provenienti, nella massima parte, dall’oriente asiatico. I “baschi verdi”, durante l’ispezione degli esercizi commerciali ubicati l’uno nel quartiere “Sant’Eufemia” di Lamezia Terme e l’altro sul territorio del comune di Maida, hanno subito individuato moltissimi prodotti che non rispettavano le prescrizioni previste dalle leggi italiane e dell’unione europea, poste a tutela soprattutto dell’incolumita’ dei consumatori finali dei beni.
L’attivita’ ispettiva e’ stata dunque estesa in tutti i locali e su ogni prodotto presente all’interno delle ditte, permettendo il rinvenimento e l’immediato sequestro amministrativo di 745.495 articoli complessivi, per varie violazioni concernenti la mancanza di sufficienti indicazioni di sicurezza e di provenienza, delle istruzioni d’uso e di altri dati indispensabili a garantire la completa informazione della clientela in merito alle caratteristiche ed alla composizione dei beni. Tutti gli oggetti erano gia’ posti in vendita ovvero pronti ad essere immessi in commercio. Un’accurata e puntuale verifica delle merci presenti all’interno di alcuni magazzini ha permesso di individuare e porre sotto sequestro, questa volta penale, anche ulteriori 885 prodotti contraffatti. Si sottolinea, tra l’altro, che tra i vari oggetti sequestrati erano presenti vari articoli, potenzialmente pericolosi, destinati ai consumatori piu’ piccoli. Piu’ nello specifico, si tratta di giocattoli da indossare sulla persona e adoperare al mare, come maschere da sub per bambini, complete di boccagli. Se immessi sul mercato, i predetti beni avrebbero fruttato agli imprenditori un ricavo complessivo stimato in oltre 300.000 euro. All’esito dei controlli, i due imprenditori venivano entrambi sanzionati amministrativamente e segnalati alla camera di commercio di Catanzaro. Il commerciante responsabile anche delle violazioni aventi rilevanza penale e’ stato denunciato alla locale procura della repubblica, per i reati di contraffazione e ricettazione.