CROTONE – Le Fiamme Gialle della Compagnia di Crotone hanno individuato e sequestrato 20.000 piante di canapa indiana illegalmente coltivate in più siti, tutti ubicati nella frazione di Papanice. I Baschi Verdi ed i finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia sono risaliti alla piantagione a coronamento di una incisiva azione di controllo del territorio, perlustrando una zona impervia e quasi inaccessibile. Si tratta di un’area estesa complessivamente circa 25 ettari, nella quale sono presenti zone boschive, attigue ad appezzamenti di terreno coltivati. La piantagione era costituita da più filari, alcuni dei quali completamente occultati dall’area boschiva. I finanzieri, nel perlustrare la zona, hanno rilevato la presenza di un apparato d’irrigazione completamente funzionante che garantiva la crescita rigogliosa delle piante di canapa indiana, già giunte a maturazione e prossime alla raccolta, molte delle quali raggiungevano l’altezza di circa 3 metri. Prima di procedere ad un intervento palese, le Fiamme Gialle crotonesi hanno effettuato una prolungata attività di osservazione ed appostamento, naturalmente mirata all’intento di cogliere in flagranza i responsabili della coltivazione illegale nel caso in cui si fossero presentati sui luoghi per le necessarie operazioni di attivazione dell’impianto irriguo.
In tale contesto, nella serata erano state notate due persone a bordo di un ciclomotore che si sono avvicinate all’impianto, ma all’intimazione dell’alt si sono date a precipitosa fuga, abbandonando il mezzo, favorite anche dalle caratteristiche dei luoghi. Nel tentativo d’inseguimento, tra l’altro, un maresciallo è caduto procurandosi plurime contusioni agli arti inferiori e superiori. Le operazioni di ricognizione sono state efficacemente supportate da un elicottero della Sezione Aerea di Lamezia Terme che, sorvolando la zona, ha contribuito all’individuazione di due dei siti adibiti alla coltivazione. I militari operanti hanno tempestivamente informato il Procuratore della Repubblica, Dottor Raffaele Mazzotta ed il sostituto di turno, Dottor Francesco Carluccio e, successivamente, con il supporto di squadre operative dell’ A.F.O.R. hanno avviato l’attività di estirpazione e distruzione della piantagione. Dalle piante sequestrate si sarebbe potuta ricavare sostanza stupefacente che, collocata sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno di circa 15 milioni di euro. Il sequestro operato costituisce un importante tassello nell’attività di contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti, fenomeno che riguarda, purtroppo, sempre più da vicino anche i giovanissimi della provincia di Crotone.