“Sentiamo il dovere come OO. SS., nonché’ rappresentati delle maestranze della Gestione Servizi, di sottoporre all’attenzione di dirigenti ed istituzioni che ad ogni livello rappresentano e guidano questo nostro territorio, un interrogativo su una questione francamente poco chiara (per usare un eufemismo) ma sicuramente degna di una attenta e approfondita riflessione. La nostra Società infatti – comunica con una nota della Cisl Crotone a nome di Federico Salvatore e Davide Dionesalvi – costituita per perseguire le finalità istituzionali della Provincia di Crotone, vanta una dotazione organica di ben 77 dipendenti, padri e madri di famiglia, che sono ormai da due anni alle prese con il proprio senso di responsabilità ed in virtù di questo, accogliendo la scelta aziendale di attivare il meccanismo della cassa integrazione in deroga, unite per impedire la perdita del posto di lavoro. Quella che al momento della sua nascita è stata da molti accolta ed etichettata come carrozzone mangia-soldi, si è trasformata in una azienda moderna, in possesso del coraggio necessario per risanare il bilancio ed affrontare la sfida di nuovi servizi, sposando tra le altre quella logica che vuole debellare ogni tipo di spreco.
Adesso che abbiamo appreso i termini e le condizioni con cui il governo Monti intende rivedere la spesa pubblica,troviamo grosse difficoltà ad interpretare il nostro futuro. Non ci pare infatti possibile che il terreno ci venga tolto da sotto i piedi con così grande facilità. Si eliminano le Province, si riducono i posti letto negli Ospedali… e le partecipate? Cosa si intende fare delle migliaia di società’ In-House che in tutta Italia svolgono importanti funzioni in nome e per conto degli enti pubblici? Viviamo ormai una condizione paradossale, in cui siamo stabilizzati per contratto e precarizzati per politica. Stando così le cose non riteniamo più prorogabile un intervento importante in merito. E per quanto la forbice della spending review ci venga calata dall’alto, non dobbiamo come spesso accaduto, sentirci legittimati ad alienarci le responsabilità, come se dipendesse tutto da fattori esterni. Ci auguriamo di trovare – conclude la nota – nel lungo percorso che si sta ora aprendo, una forte spinta verso quella sinergia che è indispensabile acceleratore di processi e che, ad onor del vero, nei vari incontri sin qui sostenuti è emersa in maniera forte e inequivocabile. Non vogliamo cadere in un disperato qualunquismo ma non possiamo non ricordare a noi tutti che questo nostro territorio già da tempo troppo depauperato non può e non deve subire quello che sarebbe un nuovo dramma in uno scenario dalle tinte sin troppo cupe”.