A una settimana dall’ordinanza del sindaco di Cirò Marina che vieta “l’occupazione del suolo pubblico e l’installazione di banchi di vendita di qualsiasi genere in via Roma” per la festa patronale di San Cataldo e la festa della Beata Vergine del Carmelo, che ha provocato qualche apprezzamento e non pochi malumori da parte della popolazione e dei proprietari dell’attività commerciali in via Roma, arrivano le precisazioni di Roberto Siciliani. In questi giorni, abbiamo assistito a dibattiti tra la gente del paese: c’è chi parla di interessi, chi di tradizioni perse e cambio dei tempi, di ordine pubblico e sicurezza, chi di una strada “illuminata” inutilmente e chi di una strada adibita a parcheggio per le auto. Ricordiamo che le “bancarelle” si sono spostate nell’area portuale all’interno dell’area pedonale. Il sindaco ieri sera in una nota ha spiegato e chiarito la motivazioni dell’ordinanza.
“Cari concittadini, giusto per essere chiari, tengo a precisare, come già ho avuto modo di fare anche in altre sedi Istituzionali, che l’ordinanza con la quale si è impedito l’installazione, lungo la centrale Via Roma delle tradizionali bancarelle, in occasione della Festa della Madonna del Carmelo, è stata determinata esclusivamente da motivi di interesse pubblico. Ho emanato l’Ordinanza solo ed esclusivamente per tutelare l’igiene e la salute pubblica. Nel contempo, non era più ammissibile, costringere i venditori ambulanti a esercitare la loro attività in spazi ristretti ed angusti, e a sottostare alle pretese economiche, di quei commercianti che gli vendevano servizi ed elettricità a caro prezzo. Insomma fra i commercianti che protestano, e che sono in buona fede, c’è qualcuno invece che protesta, perché avrebbe voluto continuare a speculare sulla pelle degli ambulanti. Prova ne è – conclude il sindaco – che tutti i venditori ambulanti sono felicissimi, del trasferimento nell’area portuale. Accetto come sempre le critiche costruttive, ma non quelle puramente strumentali e dettate esclusivamente dalla cattiveria”.
concordo pienamentela citazione fatta sopra dal sign. antonio,è stata una festa anomala e dispersiva,fuochi a parte,sembrava una normalissima sera d’estate in una area portuale poco illuminata per essere in festa,sarebbe il caso secondo me di ritornare alle tradizioni,risolvendo il banale problema della speculazione di qualche presunto commerciante,visto che il comune percepisce la tassa di occupazione dei suoli publici.
che brutta festa è stata quest’anno,da quando sono nata è la prima volta che vedo una cosa del genere la gente tutta sul lungomare e la chiesa deserta per non parlare poi di chi doveva intrattenerci con la musica quasi mi facevano pena da soli li sul palco a cantare x pochissima gente, mi dispiace ma spero che l’anno prossimo si ritorna alla vecchia tradizione
Caro sindaco io sono un cittadino che non ha nessuna attivita’commerciale, ma Le assicuro che e’ stata una festa molto giu’ di tono. I problemi che lei ha cercato di affrontare con la sua ordinanza, vengono solo trasferiti da via Roma al porto. Il comune di ciro’marina incassa dei soldi dall’occupazione del suolo pubblico quindi e’ un vs dovere assicuragli bagni chimici e allacci elettrici, non si puo’ riscuotere senza dare servizi e cosa ancora piu’grave non si puo’sdradicare tradizioni secolari per non voler garantire i servizi essenziali alle bancarelle. Caro sindaco io ho apprezzato il suo operato in diverse occasioni perche’ mio unico interesse e’ la mia citta’, ma purtroppo in questa circostanza le assicuro che e’tanta la mia delusione e non solo mia, infatti ancora stamane in giro’ per il paese non si parla d’altro che di scelte insensate ma cosa ancora piu’grave vi si muove l’accusa di essere una giunta non attenta e superficiale alla tutela delle nostre tradizione popolari come in questo caso. E’logico che i titolari delle bancarelle sono contenti di stare sul porto d’estate e’il luogo piu’frequentato di ciro’, quindi piu’redditizio, ma siete voi che dovete garantire le ns tradizioni e usanze e quindi almeno per i giorni della festa lasciare tutto immutato garantendo solo in aggiunta i servizi necessari alle bancarelle. In conclusione conoscendo il suo buon senso e le sue capacita’nell’ascoltare la voce del popolo le chiedo cortesemente di eliminare questa ordinanza lasciando le feste almeno per i tre giorni così come i nostri nonni le hanno concepite. Ps se possibile abbassate anche l’importo che le bancarelle devono pagare per l’occupazione del suolo pubblico, in quanto per questo motivo le fiere stanno diventando mercati del martedì e non fiere. Cordiali saluti antonio