Che il ponte del Neto non fosse in buona salute si sapeva già, quando dalle pagine di alcuni gionali locali nel lontano metà marzo del 2005 un ambientalista cirotano scriveva:” Il fiume Neto, a pochi metri dal ponte della statale 106 tra i comuni di Crotone e di Strongoli, è oggetto di ripulitura del letto, con mezzi meccanici, vista la presenza di detriti che restringono il normale flusso d’acqua, e per arginare il problema di straripamento durante le stagioni piovose. Ma chi esegue i lavori “straordinari” e chi li ha ordinati, dimenticano che a poche decine di metri dal punto in cui stanno prelevando sabbia dal letto, c’è il ponte della statale 106 che certo non è una struttura nuovissima, e potrebbero causare danni di assestamento, e comunque l’ampia apertura ad imbuto creatasi, visto che a valle del ponte la larghezza si restringe, può provocare in caso di eccessiva piena, ulteriori danni. E come se non bastasse, a qualche centinaia di metri, dopo il secondo ponte, quello della linea ferroviaria, inizia la zona “SIC”(Sito di Interesse Comunitario IT9320095),una zona questa di riqualificazione ambientale, per la presenza di flora e fauna protetta.
Cosa succederà se in caso di siccità come lo è stato il 2000, per l’enorme voragine prodotta nel corso dei lavori, l’acqua non irriguerà più tutta l’area della zona “SIC”, poiché il grande flusso d’acqua si fermerebbe ben lontano, o potrebbe ridursi ad un rigagnolo di acqua che attraverserebbe solo una piccola parte della zona speciale. Tutto il letto del fiume è disseminato di fitta vegetazione tra cui Tamerici e Salici, dove trovano rifugio e habitat i numerosi uccelli migratori, oggi purtroppo queste piante, sono state già sradicati dal letto del fiume, nel tratto interessato dai lavori, tra l’altro attualmente ancora in corso. I lavori si fanno sicuramente per dare sicurezza alle abitazioni disseminate lungo l’argine del fiume, magari costruite anche su territorio demaniale o comunque nella fascia di rispetto del fiume, ma chi darà invece sicurezza alla sopravvivenza dello stesso fiume, all’area SIC, e alla staticità del ponte ?”. Un articolo-comunicato questo, non ascoltato dagli enti preposti, sono passati sette anni e naturalmente la situazione è peggiorata, il ponte va restaurato e rinforzato prima delle nuove piene del prossimo inverno, e siamo nel 2012.