“Si prega di informare i genitori degli alunni dei plessi in merito alle linee telefoniche, che per esigui finanziamenti del Miur e degli Enti locali non è stato possibile il pagamento delle bollette del trimestre luglio/settembre”. Questo si legge in una comunicazione consegnata ai genitori del 2° Istituto Comprensivo a firma della direzione. Nella comunicazione si scrive ancora “la problematica è stata discussa in sede del consiglio di Istituto in data 8 ottobre 2012 e nella stessa sede è stato deliberato la richiesta di un contributo di 2 euro per ciascun alunno, affinché possa essere ripristinata la linea telefonica”. E la nota aggiunge “per ripristino della rete telefonica si intende l’acquisto di un cellulare che deve essere utilizzato per comunicare con le famiglie per i bisogni urgenti dei loro figli”. La richiesta, alquanto incomprensibile, ci dichiarano molti genitori che hanno ricevuto detta comunicazione e che ce ne hanno fornito copia, oltre a sollevare un moto di dissenso, ha fatto sollevare agli stessi alcune osservazioni che sono alla base del loro stesso rifiuto.
Intanto sembra che l’importo sia elevato, si parla cioè di circa 1.800 euro di bolletta e, considerato e preso atto che l’Istituto in quel periodo non svolge attività scolastiche con alunni, chi ha utilizzato e svolto tutte quelle telefonate? La bolletta si riferisce al periodo estivo (luglio settembre), cioè mentre la scuola era chiusa e pertanto qualcuno ipotizza l’uso quantomeno inopportuno dello stesso telefono. Essendo per’altro scuola dell’obbligo, ci si domanda, perché bisogna gravare sulle famiglie già oberate da tanti altri piccoli e meno piccoli aumenti, dalla mensa, ai libri, ai trasporti. Altri suggeriscono di trovare le somme dai tanti finanziamenti destinati alle ore di progettazioni extra curriculari degli insegnanti. Certo che, una buona prassi e un utilizzo più consono della linea telefonica avrebbe potuto evitare tale situazione. I tagli, gli sperperi, il non corretto e parsimonioso utilizzo delle cose pubbliche, investe anche le piccole cose.
E’ giusto che paghi chi ha usufruito illecitamente di questo servizio.
E possibilmente adottare i giusti provvedimenti civili e penali del caso.