Turismo dell’identità e qualità della vita, le eccellenze tipiche del territorio insieme al patrimonio inimitabile dei nostri centri storici restano la sola uscita di sicurezza per lo sviluppo sostenibile dell’alto ionio. E’, questa, la leva strategica su cui investire, insieme, attraendo ed emozionando noi stessi e gli ospiti. Ne è convinto Salvatore Antonio Ciminelli, Sindaco di Amendolara, che nella bella giornata di domenica 21 ottobre ha fatto da Cicerone e da Anfitrione, insieme agli organizzatori dell’originalissima Sagra della Mandorla, allo speciale gruppo di visitatori che, a bordo di sfavillanti auto d’epoca, hanno letteralmente invaso il centro storico del Paese della Secca. Destagionalizzazione: resta, questa, la sfida dell’Esecutivo Ciminelli. Mandorle e piselli, nel quadro più generale del management dell’identità e di quella enogastronomica in particolare, non possono non rappresentare la bussola dell’alto ionio. “Su questa via – ha detto il Primo Cittadino – si vince. Insieme”. Dalla visita nei vicoli, nei palazzi e sulle terrazze del caratteristico centro storico ai piatti della memoria preparati dallo chef Gianfranco Savoia, non a caso, protagonista culturale e negli ingredienti è stata la mandorla, dalla quale deriva anche il nome della Città. Degustatori dello speciale menu 78 ospiti d’eccezione: tutti professionisti ed appassionati di auto d’epoca, associati alla famosa “Scuderia Brutia H.C” di Cosenza, guidati dal responsabile Giuseppe Stancati.
Una trentina di auto, una più emozionante dell’altra, hanno fatto tappa prima al Castello Federiciano di Roseto e poi ad Amendolara. Dalla via dedicata a Pomponio Leto, uno dei più grandi umanisti del rinascimento italiano nato nel Paese della Secca nel 1428 al Castello che si trova a pochi passi da qui, passando dal Museo dell’agricoltura a quello Archeologico, per fare tappa poi alla chiesetta bizantina dedicata a Santa Maria. Sono alcuni degli scorci che hanno incantato gli speciali turistici della riuscita domenica identitaria nell’alto ionio. “Il territorio – ha detto Ciminelli – ha tutte le carte in regola per promuovere turismo sostenibile 365 giorni l’anno. La stagione balneare, che si riduce ed esaurisce a soli 15 giorni d’agosto, non ci interessa. Mare, montagna a pochi passi e centri storici. Se guardiamo all’enogastronomia la scelta è vasta, di qualità ed emozionante. I turisti possono venire a trovarci per assaporare, ad aprile le seppie e piselli; godersi il mare d’estate e praticare la caccia a settembre; gustare le mandorle ad ottobre e poi nelle diverse altre stagioni il limone di Rocca Imperiale o il maialino nero di Oriolo, la radicazione di Alessandria del Carretto, il maiale di Nocara e il vino di Canna. Iniziative come queste non possono che trovare il plauso dell’Amministrazione comunale – ha concluso il Sindaco – da sempre impegnata a promuovere green e blue economy”.