Il governo intende presentare il decreto sul riordino delle Province al prossimo Consiglio dei ministri domani o dopodomani. Ad annunciarlo e’ il ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi a margine di un convegno sulla corruzione. Il ministro conferma che si sta lavorando sul taglio di “36 su 86” province e spiega che le proposte delle Regioni non sono arrivate tutte entro la scadenza del 24 ottobre. La tempistica comunque verrà rispettata e sul fronte delle deroghe il ministro ha spiegato che non ce ne saranno.
Giudico veramente sconcertante che in generale la stampa italiana non abbia approfondito il tema “cancella-tante-province”, dal punto di vista del rispetto della Costituzone e di altre leggi italiane, europee e regionali. Così si facilitano i colpi di mano, contro la Costituzione, la cui nascita è stata preceduta da tanti morti, caduti per riacquistare la libertà. E così un personaggio come Patroni Griffi, può dire e fare quello che vuole per il “cancella-tante-province”.
Come ultima spiaggia, ho scritto al Presidente Napolitano, nella speranza anche che qualche giornale finalmente si distingua per la difesa delle regole democratiche, indipendentemente da cosa ne pensa sul futuro delle province italiane. Grazie per l’eventuale attenzione.
Egregio Presidente, il Governo Monti continua imperterrito sulla strada della cancellazione di tante province. Anche Lei certamente non si sarà lasciato indurre in errore dal passaggio del termine “soppressione” a quello di “riordino”. E’ come dire a qualcuno “ti auguro una rapida dipartita” al posto di un più crudele “augurio di rapida morte”. Una morte che province come quella di Rovigo rifiutano, particolarmente se somministrata in queste condizioni. Questa non assomiglia neanche ad una pena di morte (pur sempre inaccettabile) dopo un regolare processo. E’ come una esecuzione sommaria, messa in opera da “chi ha la forza ma non la ragione” e forse conta sull’omertà e la inerzia di chi potrebbe fermarli. Altro fatto rispetto a quello che potrebbe decidere il Parlamento con regolare percorso di variazione del Titolo V della Costituzione. Ma così non è. Oggi si minaccia di chiudere province italiane (anche quelle che vivono come tali da 150 anni – domanda:perchè non è un requisito la storia delle province?) non rispettando la discussione avvenuta nell’Assemblea Costituente nel 1947, le procedure previste poi dalla Costituzione, non rispettando quanto scritto nella Carta Europea dell’autonomia locale (che anche Lei forse avrà votato nel 1989 – Legge vincolante di ratifica n. 439), eludendo Leggi Regionali mai dichiarate incostituzionali, eludendo il Testo Unico degli Enti Locali (267/2000) e offendendo il ruolo delle autonomie locali come comuni, province e regioni.
Per questo il Presidente della Repubblica è un baluardo che può difendere le province, adesso per difendere anche la legalità e la democrazia. Come speriamo lo siano la Corte Costituzionale e i giudici del TAR del Lazio (questi ultimi che per adesso non hanno dato segnali chiaramente incoraggianti). Non vorrei fossimo costretti a rivolgerci in Europa per salvare le autonomie locali italiane come le Province e fare di conseguenza una pessima figura.
Sono certo che a Lei tutto questo non sfuggirà e se non ci sarà la Sua naturale risposta a difesa della legalità e della democrazia, vuol dire che messaggi come questi non sono arrivati sul Suo tavolo.
Grazie anticipate Presidente Napolitano, grazie per interpretare al meglio quello che tutti, in particolare ministri, parlamentari, consiglieri regionali, comunali e provinciali, ecc. ecc. dovrebbero fare e cioè
applicare l’art. 54 della Costituzione che recita:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore….
Rovigo, 28.10.2012 Brusco Guglielmo – Vice Presidente della Provincia di Rovigo cell. 3298325256