Vicenda carpetta, il Gup Annamaria Grimaldi del Tribunale di Castrovillari condanna il Sindaco di Saracena a 6 mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali (artt.442,533, 535) per soppressione di atto pubblico. Ad annunciarlo è lo stesso Primo Cittadino Mario Albino Gagliardi che, in attesa di ricevere la motivazione nei termini di legge, annuncia ricorso avverso il provvedimento emesso oggi. “Il provvedimento in questione – dichiara il Sindaco Gagliardi – appare subito abnorme, ingiustificato e privo di ogni fondamento giuridico. Viene, infatti, considerato atto pubblico la confezione e non il suo contenuto. Una classica carpetta, tra le tante in uso, ogni giorno in tutti gli enti locali, non può essere considerato atto pubblico. Questo modo di amministrare la giustizia è probabilmente sintomo ed effetto di quella che tutti in Italia conosciamo come irresponsabilità civile dei giudici. Tale modo di operare – continua il Primo Cittadino – lede la dignità delle persone perbene impegnate in politica, vanificandone l’impegno a tutela del bene comune; inoltre offende una comunità alla ribalta nazionale per le sue eccellenze in campo amministrativo. Quale danno è stato arrecato dal mio comportamento? Quale dolo/interesse mi può essere imputato? Non vorrei che questa decisione, assurda, e sulla quale più magistrati dello stesso tribunale di Castrovillari hanno espresso e motivato diverse valutazioni di ordine giuridico, sia spiegabile alla luce della mia libertà di pensiero e di azione, da un punto di vista politico e amministrativo. Annuncio sin da ora azioni eclatanti nei prossimi giorni”.
Esprimo la mia personale vicinanza e la solidarietà della Giunta del Comune di Cirò, al sindaco di Saracena.
Mario Albino Gagliardi è un amministratore capace e virtuoso che ha portato il suo Comune tra le eccellenze amministrative d’Italia. Sono certo che in sede di riesame l’errore giudiziario sia riparato, poichè la norma distingue tra atti veri e atti il cui contenuto, come nella fattispecie, sono privi di rilevanza pubblica.
“Error communis facit ius” .Dove tutti errano, nessuno; l’errore comune fa la legge