In merito al recente episodio riguardante l’arresto del ragazzo cirotano Luigi Farao, trovato in possesso da parte dei carabinieri nella sua abitazione di sostanze stupefacenti e dopanti (circa 300 fialette di testosterone), poiché lo stesso ragazzo fa parte del direttivo della squadra di calcio “F.C. Calcio Cirò”, il presidente della squadra il dottore Mario Sculco, in una nota scrive che tiene a precisare che –“non esiste nessun nesso tra l’evento e la vita associativa della squadra calcio. Inoltre precisa che- solo da pochi giorni Farao faceva parte della dirigenza, per la quale aveva versato la sua quota associativa annuale”. Per far parte di una società calcistica dilettantistica, precisa Sculco- non è previsto né certificato antimafia ne curriculum ad personam, gli unici requisiti richiesti, sottolinea Sculco- sono esclusivamente, il rispetto delle regole sportive. L’episodio spiacevole che ha interessato indirettamente la squadra, è solo occasionale, precisa il presidente, -“non esiste nessuna relazione neanche a pensarlo tra il materiale dopante sequestrato e l’attività calcistica cirotana”.
E ancora scrive Sculco- “vorrei precisare tra l’altro che l’obiettivo della dirigenza di Cirò, è solo quella che esprime gli alti valori della pratica sportiva, ossia crescita culturale, recupero sociale, aggregazione, ma soprattutto crescita psicofisica che porta a una vita benefica e salutare”. A titolo informativo- prosegue Sculco- come medico sportivo posso dichiarare con certezza che pur essendo il testosterone sostanza dopante, non è certo il calcio l’attività che esso viene usata, si sa che è principalmente utilizzato, sempre come sostanza dopante gravemente dannosa all’organismo, nello sport di massima potenza muscolare; rimane il concetto che una attività calcistica prettamente dilettantistica, dove non esiste profitto economico alcuno, non rientra assolutamente nel pensiero di fare uso di sostanze dopanti. Per questo , conclude il presidente e medico sportivo Sculco- creare dal nulla”pasto per i lupi” non è cosa gradita ma è altamente offensivo verso la squadra e verso l’immagine della Cirò sportiva. Ricordo inoltre per chi ancora non l’ha capito che– il mantenimento economico della squadra è solo caratterizzato da tanto spirito di sacrificio, perdita di risorse economiche proprie dei dirigenti,, per questo occorre dare aiuto, stando tutti vicini alla squadra perché ne va l’immagine dell’intera collettività cirotana.