Sabato 8 dicembre, si è tenuta, all’Auditorium della Tecnica in Viale Tupini a Roma, l’assemblea nazionale dei Riformisti Italiani, alla quale ha partecipato anche una numerosa e qualificata delegazione del coordinamento provinciale di Crotone. Nell’occasione, il Presidente On. Stefania Craxi ha ribadito, ai numerosissimi militanti e simpatizzanti accorsi da ogni parte d’Italia, che i Riformisti Italiani saranno impegnati nella competizione elettorale delle politiche con proprie liste di candidati in tutte le circoscrizioni sia della Camera che del Senato. L’unica vera novità è, pertanto, la partecipazione dei riformisti che, dopo anni di divisioni, saranno tutti uniti sotto lo stesso simbolo. Nelle liste riformiste saranno impegnati non solo esponenti del socialismo autonomista e riformista, in primis quelli dei “Socialisti uniti-PSI”, ma anche esponenti dell’area laico-liberale. “I socialisti riformisti – afferma in una nota il coordinamento provinciale Michele Calvo – condividendo pienamente il progetto politico della leader riformista Stefania Craxi, si distinguono pertanto dagli altri socialisti, quelli che, rinunciando all’identità ed all’autonomia, si annulleranno nelle liste del Pd per ovvie ragioni di mera sopravvivenza politica, condizionata alla sottomissione ai post comunisti! Lancio un appello a tutti i socialisti liberi ed autonomi, ai socialisti senza tessera ma non senza identità, ai laici, ai liberali, a quanti hanno militato in partiti ed in movimenti laici di matrice liberale (Pri, Pli, Radicali), a quanti si riconoscevano nel riformismo craxiano, affinché contribuiscano, con il proprio sostegno alle liste dei Riformisti Italiani, al rafforzamento di un soggetto politico autenticamente riformista, libero dai condizionamenti esterni e con una propria autonomia di pensiero ed azione, indispensabile per far uscire il Paese dalla crisi e fargli imboccare la via della ripresa economica, della modernizzazione e della crescita, di cui ha fortemente bisogno, con quelle riforme strutturali, da sempre invocate e da sempre accantonate per l’impossibilità del quadro politico bipolare di condurle in porto”.