Disastro ambientale a Punta Alice. 6 balle di Eternit, imballate perfettamente con cellofan e nastro adesivo, con sopra scritto “pericolo ambientale, attenzione contiene amianto”. Sempre di più la località di Punta Alice viene usata come discarica a cielo aperto. E’ umiliante assistere impotenti a un inquinamento di questa portata.”Come socio di Legambiente, ci dichiara Mario Pucci, chiedo alle autorità responsabili sul territorio di intervenire al più presto possibile, facendo presente che Punta Alice è e resta sempre una delle zone di interesse faunistico più importanti d’Italia.” Il problema della salvaguardia ambientale, sta divenendo sempre più pressante. Lo smaltimento rifiuti, la raccolta differenziata, l’energia alternativa, i materiali di riciclo, tutti settori che andrebbero implementati, resi diffusi e concreti. Diversamente, ci troveremo ad essere sommersi di rifiuti, anche pericolosi e tossici per la salute, e non potere fare niente, o molto poco. Infatti, come in altri paesi, anche in Italia l’utilizzo dell’amianto è stato abolito a causa della sua pericolosità (L. 257/1992). In passato, tuttavia, è stato ampiamente utilizzato per la fabbricazione di prodotti isolanti termici e acustici, per la fabbricazione di tessuti ignifughi , in leghe con altri materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC). Principalmente l’amianto è stato utilizzato nella produzione di materiali in cemento-amianto (comunemente detto “eternit”) sotto forma di coperture, canne fumarie, tubazioni, cassoni per l’acqua, ecc. Altri prodotti fatti con amianto: pavimenti vinilici (tipo linoleum), freni e frizioni, pannelli per controsoffittature, guarnizioni, guanti da forno, cartoni isolanti, coibentazioni di tubazioni, ecc. La pericolosità dell’amianto deriva dalla sua consistenza fibrosa e dalla sua composizione chimica. Le fibre infatti se disperse nell’aria ed inalate possono essere causa di gravi patologie a carico prevalentemente dell’apparato respiratorio. La pericolosità dipende inoltre dalla estrema suddivisione cui tali fibre possono giungere. Il rilascio di fibre di amianto nell’ambiente può verificarsi quando i materiali che lo contengono sono degradati e tendono a sbriciolarsi e produrre polvere per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana; ciò può verificarsi anche quando i materiali sono manipolati (rottura, taglio, smerigliatura ecc.) senza applicare determinate misure di sicurezza. Se l’amianto è compatto, infatti, non esistono particolari rischi per la salute (salvo che non venga danneggiato o sbriciolato): le fibre sono fortemente legate in una matrice stabile e solida e quindi difficilmente si liberano.
L’amianto può essere causa di fibrosi polmonare, malattia che veniva osservata solo nei lavoratori esposti (asbestosi). La sua pericolosità è tuttavia legata soprattutto alla capacità di causare tumori nell’uomo. E’ stata dimostrata la responsabilità dell’amianto nella genesi di tumori quali il mesotelioma pleurico e peritoneale e di alcuni tumori del polmone. La legge 257/1992 ha determinato la completa dismissione dell’amianto e infatti dal 1994 non vengono più prodotti e commercializzati materiali contenenti amianto. Inoltre, poiché questi materiali utilizzati per decenni nei campi dell’edilizia, dell’industria e dei trasporti sono ancora molto diffusi negli ambienti di vita e lavoro, la stessa normativa prevede che le Regioni adottino un piano di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica per difendere la popolazione dai pericoli derivanti dall’amianto. Nel caso di bonifica di materiali con amianto, questa va effettuata da ditte autorizzate e specializzate per garantire che le procedure siano eseguite secondo quanto stabilito dalla norma: in sicurezza per le persone e l’ambiente. Ogni intervento di rimozione e smaltimento di materiali contenenti amianto deve essere preceduto dalla stesura di un piano di lavoro da parte dell’impresa appaltata per i lavori. Il piano deve essere presentato allo Spisal dell’ULSS di competenza per la verifica e l’approvazione Gli Enti competenti per il controllo relativo alla protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente sono: le Aziende Sanitarie Locali tramite gli SPISAL (Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) per la tutela degli ambienti lavorativi, comprese le bonifiche. La conoscenza dei rischi legati all’amianto da parte dei lavoratori e dei cittadini è fondamentale in quanto molti dei materiali che li contengono sono ancora diffusi (canne fumarie, coperture di tetti, pannelli isolanti ecc.) e gli interventi, anche per piccole manutenzioni in ambito domestico, se non eseguiti correttamente, possono causare la dispersione delle fibre nocive nell’ambiente. E’ necessario pertanto far verificare i manufatti in cui si sospetta la presenza di amianto, controllarne lo stato di conservazione e procedere agli eventuali interventi per la rimozione o messa in sicurezza (per evitare la dispersione delle fibre a seguito del loro naturale deterioramento), rivolgendosi a personale in possesso delle specifiche autorizzazioni, anche al fine di evitare lo smaltimento dei residui con modalità non previste dalla normativa.
L’amministazione comunale, da sempre, ha cercato di assolvere a quanto di dovere a difesa della salute, dell’ambiente e della preservazione dei siti non antropizzati. Questo richiede impegni economici non indifferenti ma sicuramente utilizzati bene. Mi sembra però il caso che tutti contribuiscano al mantenimento incontaminato dell’ambiente, certo chi abbandona mca sul territorio meriterebbe una punizione esemplare, ma forse la cattiva informazione non consente a tutti di avere cognizione di ciò che è la conseguenza di questa leggerezza. Bisogna aggiungere che l’amm.ne comunale da quest’anno, nelle scuole, intratterà gli alunni con una serie di informazioni mirate alla tutela dell’ambiente e della persona. La tutela dell’ambiente è una priorità di tutti non facciamo la corsa a prenderci meriti: ognuno li ha per quello che è preposto.
premesso che sono a favore dell’educazione ambientale nelle scuole, partendo dalle elementari fino alle superiori, per affrontare problemi via via sempre più seri e complessi. Ma credo che qui siamo difronte a un problema di ignoranza pura e semplice. Colui o coloro che ha/hanno abbandonato questo maledetto eternit sa/sanno benissimo che è un materiale pericolosissimo…allora mi chiedo, perchè??perchè farlo??la risposta è semplice: o perchè non ha i soldi necessari per smaltirli o perchè non vuole togliere dalla propria tasca i soldi per smaltirli. Bene. Iniziamo a informare la popolazione degli incentivi comunali (?), provinciali (?), regionali (?) e statali (?). Ma soprattutto per tutelarci (io e il resto dei residenti) iniziamo a utilizzare le videocamere della città e punire questa gente
Salve,dato che ogni anno vengo in ferie a Cirò Marina con i miei figli,dovrei incominciare a pormi la domanda se dovrei ancora farlo.Ormai da tanti anni avete la bandiera blu,cercate di mantere la stessa linea. Mare pulito—Spiaggia pulita e Territorio pulito.
utilizzate i video delle telecamere per trovare il colpevole…sono state installate per la nostra sicurezza giusto??? ok…trovate il calpevole
Mi sento in obbligo di tornare sul mio commento precedente e fare ammenda, purtroppo: mi sembra di capire che l’imballaggio non era stato realizzato dagli autori della ‘infrazione’ (diciamo così…) ma è solo dovuto all’intervento delle autorità preposte. Purtroppo mi ero illuso che esistesse ancora un minimo di rispetto verso ‘gli altri’, anche nella mente di chi delinque, come quando si credeva che esistessero dei ‘ladri gentiluomini’ o che certi ‘codici’ contemplassero, ad esempio, il rispetto per donne, vecchi, bambini… Mi sono sbagliato, come è normale quando ci si impegna ad illudersi pur di intravvedere uno spiraglio, una luce di speranza, ben sapendo che il buio è invece totale e spietato.
Quale agente del nucleo provinciale Gpg Polizia ambientale ittico venatoria della F.i.d.c in aggiunta a quanto precedentemente espresso da lcomndante Baffa le lastre ci eternit in questione pima del ns. Intervento erano abbandonate senza nessuna precauzione indiscriminatamnte sul terreno, non mi dilungo sull pericolosita’ dl materiale.. e solo dopo il ns.intervento sono state prontamente poste sotto sequestro cosi’ come tanti altri siti e dopo tutto l’iter giudiziario sono state kmballate secondo le norme di legge pronte per essere smaltite in modo legale
Voglio inoltre sottolineare il ns. Impegno fattivo nella prevenzione e repressione d3i reati ambientali per i quali sia io che i colleghi siamo impegnati volontariamente .
Invito inoltre i vari rappresentanti delle diverse associazioni specialmente quelle di natura ambientalista e comunque tutti i privati cittadini a collaborare con noi e/o comunque con le forze dell’ordine per segnalare comportamenti che vanno a incidere sulla salute di tutti noi.
Il sottoscritto in qualità di comandante del nucleo provinciale di Polizia Ambientale della F.i.d.c. precisa que le stesse sono state messe sotto sequestro giudiziario con tanto di notifica di reato alla Procura della Republica e si sta proseguendo con l’iter giudiziario per lo smaltimento delle stesse
Un quantitativo così ci vuole un mezzo per portarle li qst bomba di inquinamento…Dv sn le telecamere…..visionate i filmati…
Imballare, sigillare e depositare un simile quantitativo di eternit non è operazione semplice né rapida o che possa passare inosservata senza una adeguata adozione di accorgimenti da parte degli autori di questo misfatto. Ma queste sono cose che sapranno di certo valutare gli inquirenti. Spero di non essere frainteso se dico che grazie al cielo hanno avuto la decenza di fare in modo che le fibre di amianto non si disperdessero nell’ambiente, facendo di quelle fibre degli assassini invisibili, come il monossido di carbonio. Perché quello che è stato perpetrato non è solo un crimine contro l’ambiente, ma anche contro le persone che sarebbero eventualmente venute a contatto con l’amianto… Altro che cercare funghi, lumache, o fare jogging nelle ‘Vurghe’!!! E tutto questo per risparmiare qualche centinaio di euro richiesto per lo smaltimento a norma di legge? Speravo ci fosse un limite a tutto, ma forse mi sbagliavo.
si fa presente che la libera caccia nella persona dal’arch. Renda in qualità di comandante provinciale della vigilanza volontaria ha già comunicato da tempo questo evento all’amministrazione comunale con lettera protocollata.
che dire? purtroppo la mamma degli Stolti è sempre incinta! mi chiedo che futuro potremmo dare ai nostri figli? dovremmo arrivare ad abbandonare tutti il nostro paese prima che qualcosa cambi? invito tutti in questi ultimi giorni del 2012, tra un’abbuffata ed un altra, a pensare un pò, non dico al prossimo, ma al nostro futuro!