La Guardia di Finanza di Vibo Valentia coordinata dalla locale Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Santi Cutroneo, a conclusione di una serrata attività investigativa in materia di appalti pubblici, ha posto l’attenzione sull’importante opera incompiuta del “Centro Mercantile Polivalente” di Sorianello i cui lavori di progettazione risalgono al 2007. In particolare, le investigazioni sono state condotte su un appalto d’importo complessivo pari a circa € 200.000,00 all’esito delle quali è stata accertata una frode pubblica posta in essere da un appartenente all’Amministrazione Comunale, in concorso con il legale rappresentante dell’impresa esecutrice dell’opera ed al direttore dei lavori, consistente nell’aver “documentato formalmente” la realizzazione dell’opera, al fine di giustificare contabilmente i costi, falsamente sostenuti, dell’importante infrastruttura pubblica. Inoltre, per sanare tale situazione, tentavano di ottenere l’approvazione di ulteriori stanziamenti per eseguire varianti non necessarie al progetto, ciò in danno dell’interesse pubblico.
L’opera doveva servire al Comune di Sorianello per sviluppare il commercio adibendo la medesima non solo a fini commerciali nella forma classica di mercato, ma anche per attività socio-culturali. Ciò posto l’A.G. procedente, disponendo una perizia tecnica sull’opera e condividendo quanto assunto dai Finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia: emetteva un decreto di sequestro preventivo, effettuato in via d’urgenza ex art. 321 comma 3° bis, c.p.p., dell’intero sito, procedendo, contestualmente, a nominare quale custode giudiziario, in ragione della carica rivestita, l’attuale sindaco di Sorianello; delegava la notifica di 3 avvisi di garanzia di cui n. 1 emesso nei confronti di funzionario dell’Amministrazione comunale, n. 1 emesso nei confronti del direttore dei lavori e n. 1 emesso nei confronti dei legali rappresentanti delle imprese esecutrici dei lavori. I reati contestati vanno dalla frode in forniture, all’abuso d’ufficio e al falso ideologico, tutti perpetrati in concorso tra gli indagati.