“Voglio ringraziare i poco più di duecento elettori della provincia che, con il libero voto, hanno inteso dare il proprio sostegno alle liste dei “Riformisti Italiani”, impegnate nella circoscrizione della Calabria sia alla Camera che al Senato – afferma il coordinamento provinciale Michele Calvo. Purtroppo, la ristrettezza dei tempi ha fortemente penalizzato e condizionato, sul piano organizzativo, il nostro movimento, nato soltanto sul finire del 2011, mentre la certezza di non entrare in parlamento, dovuta alla presenza delle nostre liste soltanto in quattro circoscrizioni alla Camera ed in due al Senato, ha indotto la quasi totalità del nostro elettorato, sedotto ed abbindolato dai continui appelli al voto utile, ad orientarsi su altre opzioni politiche ed ha demotivato moltissimi militanti che, invece di lottare a testa alta, si sono disimpegnati. Ciononostante, non abbiamo smarrito la spinta propulsiva ma, anzi, rinnoviamo la nostra ferma e decisa volontà nel perseguire la nostra coerente iniziativa politica in una direzione che riteniamo giusta, che è quella di restituire ai riformisti un ruolo ed una funzione in continuità con la tradizione del riformismo socialista.
Voglio, altresì e soprattutto, ringraziare la nostra leader, On. Stefania Craxi, che, rinunciando al diritto di tribuna, in posizione eleggibile nella lista del PdL, ha voluto affrontare la competizione elettorale, certamente proibitiva, correndo in piena autonomia ed al di fuori degli schieramenti, per dare un punto di riferimento all’area politica e culturale laica, liberale e socialista che, in questi venti anni di bipolarismo maggioritario coatto, è stata privata di una legittima rappresentanza, ma quest’area non ha saputo cogliere il significato della stessa candidatura di Stefania Craxi. Resta valido ed attuale il nostro progetto politico, ossia la costruzione di un soggetto riformista, con capacità di analisi e di proposta politica e che viva della propria iniziativa, riaggregando l’area culturale e politica di orientamento laico, liberale e socialista, per contrastare e contrapporsi al blocco conservatore, uscito ulteriormente rafforzato dal voto, un blocco che, in questi anni, ha impedito ed ostacolato le riforme strutturali, essenziali per la ripresa economica e per la crescita del Paese”.