“Ci sembra utile presentare alcune riflessioni come associazione “Fabbrikando l’Avvenire” sulle recenti elezioni politiche del 24 e 25 Febbraio. Lo facciamo dopo aver lasciato il dovuto spazio agli analisti di professione, perché la nostra è solo una associazione a vocazione territoriale e di questa caratteristica abbiamo fatto un pilastro del nostro agire. Pur tuttavia diversi sono gli aspetti e gli insegnamenti che coinvolgono in prima persona la cittadinanza crotonese ed i suoi gruppi dirigenti; proprio per questo motivo sentiamo il dovere di manifestare la nostra posizione in merito e se è possibile avviare una discussione franca e un confronto vero – inizia cosi la lettera aperta scritta dall’associazione Fabbrikando l’Avvenire” indirizzata ai partiti, ai movimenti e alle associazioni. Crotone, ancora una volta, con la sua bassa affluenza alle urne, ha manifestato l’indignazione di un popolo che vive una crisi profonda senza vedere alcuno spiraglio di luce. Leggere che molti elettori non si sono recati a votare non porta a noi nessuna meraviglia, perché quotidianamente leggiamo il senso di impotenza negli occhi di tanti concittadini, vittime dell’arroganza dei forti e della sordità dei potenti. Di questo stallo sociale i primi a pagarne le conseguenze, in termini di consenso, sono i tradizionali partiti politici, che, nel momento in cui era indispensabile il coraggio del cambiamento, si sono presentati in tutta la loro debolezza, pensando di nascondersi ancora una volta dietro l’arrogante riparo dell’autoreferenzialità. Riteniamo alquanto verosimile pensare che ci siano state migliaia di elettori che abbiano deciso di scendere da casa, indossando un abito fatto di mobilità, malattia, stanchezza e disgusto, per affidare la loro unica speranza di un radicale cambiamento alla proposta del Movimento 5 Stelle, il quale ha saputo canalizzare con metodi moderni e chiari la voglia di cambiamento che forse, nel 2013, è l’unica vera espressione dell’Italia unita.
D’altra parte come dar loro torto – prosegue la lettera – ormai a Crotone la cittadinanza è diventata una sventura: inquinamento e malattie la fanno da padrone indiscusso, accompagnati ora da una situazione sanitaria sull’orlo del collasso. Abbiamo visto giorno dopo giorno crescere l’incapacità di tutta una classe dirigente non solo di cogliere le tensioni sociali e i bisogni della gente, di quella gente fatta di carne e ossa, di quelli che hanno perso il lavoro e non vedono nessun futuro, dei precari ai quali è stata rubata la speranza e la dignità, ma anche di stare semplicemente loro vicino e ascoltarli. Abbiamo visto una classe dirigente impegnata in giochi e giochini che si allontanava sempre di più dalla gente. Il crollo dei partiti, e del PD in particolare, a Crotone raggiunge dimensioni altissime perché la caduta di credibilità dell’Amministrazione Comunale, del modo stesso con cui viene gestito il governo della cosa pubblica trascina nella caduta il centrosinistra e la politica complessivamente. Eppure solo qualche anno fa si era celebrata una grande vittoria e si era ridata la speranza della rinascita di Crotone. Oggi registriamo che per la prima volta, oltre a non intercettare il voto politico e di opinione, non si riesce nemmeno a intercettare il voto, diciamo così, clientelare. Affinché, dunque, non si arrivi ad un punto di non ritorno per la vita democratica della nostra città, sarebbe auspicabile avviare urgentemente una fase di ricambio vera a tutti i livelli, non escludendo elezioni amministrative anticipate. Oggi si è in grado di gestire il grande disagio sociale che esiste nella nostra città? Il voto dice NO ! La nostra non è una critica populista e strumentale. Noi avevamo creduto a un progetto che metteva al centro dell’azione del governo cittadino i temi dell’ambiente, della bonifica, di nuove forme di progettualità, di un inedito sviluppo che superando il modello di un’economia permeata dalla grande industria, ormai dismessa, ridisegnasse la città del futuro creando nuova occupazione.Non è uno attacco sterile perché oggi va di moda farlo, ma avendo condiviso un progetto, al punto che molti di noi si sono candidati nelle liste del centrosinistra, in particolare in SiAmo Crotone, registriamo con amarezza che è stato completamente disatteso e ne pagano le conseguenze la città e i cittadini crotonesi. Quando arriverà il momento del coraggio e delle azioni concrete? Settori importanti della società l’hanno fatto e continuano a farlo. Ora tocca alla politica”.