Monili e 497 monete, risalenti a varie epoche, confiscati nel corso di varie inchieste condotte dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale, sono stati consegnati, in via definitiva, alla soprintendente per i Beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi. La consegna è avvenuta nella sede del comando provinciale dei carabinieri. La confisca, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il maggiore Raffaele Giovinazzo, comandante del nucleo Tutela patrimonio culturale, il tenente colonnello Vincenzo Franzese e la Bonomi, “e il loro rientro in Calabria rappresenta il frutto di un significativo impegno profuso nella lotta ai fenomeni delittuosi ai danni del patrimonio culturale nazionale e regionale”. In particolare i reperti archeologici confiscati sono stati recuperati nell’ambito delle indagini “Archeoweb”, “Bretti”, “Eracle” e “San Sozonte” coordinate dalle procure della Repubblica di Cosenza, Crotone e da quella di Castrovillari. Sono stati i tribunali di Venezia, Vercelli, Ferrara, Firenze, Verbania e Reggio Calabria a procedere alle confische e alla restituzione dei reperti allo Stato.