Quest’anno la XVIII edizione del Giorno della Memoria si è svolta a Firenze. Sabato 16 marzo si sono radunati, provenienti da tutta Italia , anche una delegazione da Cirò Marina, migliaia di persone per ricordare le vittime innocenti per mano delle mafie. Scuole, associazioni, istituzioni, in tanti a testimoniare la vicinanza ai familiari delle vittime e, soprattutto, a dire un forte “no”alla barbarie delle mafie. “A cosa serve avere le mani pulite, se poi le teniamo in tasca” questo diceva Don Lorenzo Milani”, e questo sarà il motto che l’associazione Libera di Cirò Marina, lancia a tutti, invitando la gente ad unirsi intorno al suo significato, nella giornata di oggi, 21 marzo, che prevede una manifestazione con la presenza di due importanti testimonianze per dare un “significativo messaggio di speranza”, come recita nel suo comunicato, la responsabile del presidio, Concetta Mazziotti. Il programma prevede: Ore 15,30 raduno in Piazza Diaz e corteo verso Piazza Kennedy; ore 16,15 lettura di nomi di vittime innocenti di mafia sul territorio;ore 16,30 Sala Consiliare: Saluto del Sindaco, “La Giornata del 21 Marzo: la Rinascita” a cura di Giseppe Barbalace; essere al posto giusto, al momento giusto: testimonianza di Giovanni e Francesca Gabriele, genitori di Dodò; impegnati per il Futuro: testimonianza di un imprenditore che ha denunciato le estorsioni subite.
Le conclusioni saranno a cura della Responsabile del Presidio Mazziotti Concetta. “Tutto ciò per dare voce e testimonianza del grande “noi” fondato da don Luigi Ciotti, è testimoniato dalla memoria, che ricordando e mantenendo integri i ricordi delle uccisioni degli innocenti, ci aiuta a smascherare e indebolire il cancro sociale delle mafie. “Abbiamo il dovere morale e civile – continua nel comunicato la Mazziotti – di non restare insensibili, di non restare nella “zona grigia”, ma di testimoniare, con la nostra presenza che cambiare si può, osare si può, gridare la voglia di essere liberi, crederci si può; la vita è un dono che solo Dio può decidere di togliere e che le mafie possono avere i giorni contati se il “noi” diventerà grande quanto tutta la nostra terra.