“Non è mia intenzione ironizzare, irridere o scherzare sulle delibere la numero 9 del 2013 e la numero 30 del 2013, stante la drammaticità della situazione politica,amministrativa e finanziaria della nostra comunità; ma non posso non tacere – afferma in una nota Mario Sero, consigliere di minoranza a Cariati. Le delibere citate? l’una sconfessa l’altra a distanza di due mesi appena! Il Sindaco, dopo sette anni di pessima amministrazione, ha pensato bene di affidare una delega al Consigliere Leonardo Trento perché facesse ri-partire la macchina amministrativa, magari, riorganizzandola; la delibera n. 9 del 22.01.13 è figlia della volontà politica di Leonardo Trento che con pochi spostamenti, e soprattutto con “l’annessione” della Area Finanziara a quella della Area Segreteria Affari Generali, pensava di poter far quadrare i conti,far pagare i morosi, le imprese, i fornitori, i privati cittadini che da anni accreditano somme per un ammontare complessivo di oltre 10 milioni di euro.
Salutata la delibera n. 9 con toni trionfalistici, da parte della stessa maggioranza, a distanza di due mesi la G.M. ci ripensa( e rispolvera la trasmissione di Renzo Arbore indietro tutta ) e con la delibera n. 30 del 21 marzo 2013 revoca la n. 9 del 21 gennaio 2013; morale della favola? Il comune è allo sbando più totale, la giunta municipale è incapace non solo di programmare ma anche di affrontare problemi ordinari ed elementari; Cariati è fallita sotto ogni aspetto per colpa esclusiva da chi si diverte dal 2006 a farci del male! questa volta non chiedo le dimissioni del Sindaco tanto ormai egli ha perso il rispetto, la dignità e finanche la stima di se stesso oltre che della intera comunità: ma un appello foglio farlo a Leonardo Trento cosa deve ancora accadere perché ti determini nel revocare la fiducia a questa maggioranza? Non pensi sia opportuno e doveroso porre fine all’ esperienza politica di questa maggioranza per evitare ulteriori danni? Vuoi bene a Cariati o no? Tira fuori gli attributi e mandali a casa! Nella consapevolezza che nulla accadrà, povera Cariati!”