Il Deputato Ernesto Magorno ha firmato assieme ad un gruppo di colleghi del Partito Democratico una mozione al Governo per “prorogare di un anno, al 1° gennaio 2014, l’entrata in vigore della TARES”. Nella mozione si chiede inoltre di “adottare immediatamente norme di raccordo tra la vecchia e la nuova disciplina del prelievo sui rifiuti, tenendo conto dell’impatto della pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese anche al fine di valutare una sua completa modifica” e, infine, “ad avviare immediatamente la revisione della disciplina vigente e rinnovare l’apparato attuativo del nuovo tributo, in modo da renderlo coerente con le esigenze di efficiente copertura degli oneri complessivi della gestione del ciclo dei rifiuti”. La sospensione – dice Ernesto Magorno – è un primo passo in vista della revisione di un tributo iniquo che avrebbe un effetto dirompente per i cittadini e per le imprese. Com’è spiegato nella premessa della mozione: “Il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares) è stato introdotto nel nostro ordinamento dall’articolo 14 201 del 2011, in sostituzione della Tarsu e della Tia, con l’obiettivo di risolvere la questione della tassa comunale sui rifiuti, con particolare riferimento alla qualificazione della natura giuridica della prestazione patrimoniale dovuta a fronte dei servizi di smaltimento dei rifiuti, con particolare riferimento all’obbligo di assoggettare o meno le somme all’imposta sul valore aggiunto. Si tratta di una problematica che è stata oggetto di diverse interpretazioni e di ampio contenzioso, sul quale si è pronunciata anche la Corte costituzionale”.
Inoltre: “Lo slittamento della prima rata del versamento della Tares al 1° luglio 2013 non è coerente con l’impianto normativo della Tares, che impone la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento. In assenza di adeguati correttivi non è verosimile che i pagamenti dovuti ai gestori del Servizio di igiene urbana possano procedere con normale cadenza, in assenza dei flussi finanziari derivanti dalle prime due rate del tributo, tradizionalmente incassate nel corso del primo semestre dell’anno. Nella premessa si spiega ancora che: “La disciplina relativa alla Tares, a seguito delle modifiche introdotte con la legge 1 del 2013 evidenzia alcune contraddizioni che richiedono un’attenta ed approfondita valutazione e l’adozione di urgenti interventi correttivi; in relazione alle scadenze collegate ai versamenti della Tares per l’anno 2013, emerge in tutta evidenza la necessità di definire con maggiore certezza l’articolazione e la scadenza delle rate, che nell’attuale formulazione rischiano di essere accorpate in due sole scadenze, con conseguente ulteriore aggravio per i contribuenti”. Da queste motivazioni e dalle altre contenute nel testo la mozione firmata dai Deputati del Pd: Baretta, Rughetti, Tullo, Fassina, Basso, Carra, Mariani, Pastorino, Vazio, Carocci, Rosato, Rossomando, Benamati, Sani,Moretti, Stumpo, Zoggia, Bini, Cuperlo, Boccia, Burtone, Giacobbe, Manciulli, Naccarato, De Maria, Bargero, Gribaudo,Fiorio, Biondelli, Antezza, Bressa, Zoggia, Amendola, Piccolo S., Paolucci, Piccolo G., Bossa, Guerra, Guerini L., Palma, Faraone, Gelli, Braga, Picierno, Coppola, Donati, Nardella, Ermini, Boschi, Bonafè, Realacci, Fassina, Bonavitacola, Valiante, Lotti, Carbone, Lattuca, Rostan, Borghi, Iannuzzi, Richetti, Pastorelli, Magorno, Orfini, Garofani, Crimì, Giacomelli, Patriarca, Pini, Pastorino, Fregolent, Fioroni, Grassi, Fragomeli, Guerini G., Famiglietti, Bonomo, Narduolo, Bini, Mariani, Paris, Carra, Cenni.