“La crisi, che ha investito il nostro territorio e che lo attanaglia, da oltre un decennio, in uno stato di progressivo impoverimento e di sfilacciamento del tessuto sociale, e la difficoltà ad avviare la ripresa economica sono dovute soprattutto alla carenza di infrastrutture e, laddove le stesse infrastrutture sono presenti, alla loro vetustà e ridotta funzionalità che sono la causa principale dell’isolamento dello stesso territorio – afferma in una nota il coordinatore provinciale dei Riformisti Italiani, Michele Calvo. La stazione ferroviaria, a seguito della soppressione dei convogli passeggeri a lunga percorrenza da e per il Nord, è ridotta a tappa solo di qualche tratta regionale. La superstrada Crotone-Catanzaro, di cui molti tratti erano un tempo mulattiere ed accessi ai poderi, è diventata una strada urbana, piena di insidie ed oltremodo lenta e pericolosa a causa degli edifici ad uso abitativo, alberghiero e commerciale insediatisi ai cigli della stessa per quasi tutta la percorrenza nonché per l’impetuoso sviluppo urbanistico che i paesi vicini alla costa (San Leonardo di Cutro, Botricello, Cropani Marina, Simeri, ecc.) hanno avuto negli ultimi venti anni. Nei mesi estivi, con l’apertura di numerosi villaggi turistici e di balneazione, la stessa superstrada Crotone-Catanzaro diventa addirittura impercorribile. I nostri governanti, incapaci di guardare in avanti, non si sono mai posti il problema di coprire i quaranta chilometri, che in linea d’aria uniscono Crotone a Catanzaro, con una nuova autostrada, a più corsie e pertanto funzionale anche al trasporto di merci, idonea non solo a raggiungere, in modo più celere ed agevole, il capoluogo di regione ma, anche, utile a consentire alla comunità della nostra provincia di accedere, con maggiore sicurezza e con speditezza, allo snodo ferroviario ed all’aeroporto internazionale di Lamezia.
Invece, gli stessi governanti insistono sulla necessità dell’allargamento della strada statale 106. Il porto, un tempo essenziale per il movimento di merci in arrivo ed in partenza nonché struttura di supporto all’area industriale, è utilizzato soltanto per ormeggiare navi di società fallite, qualche rimorchiatore, i “barconi della speranza” degli immigrati. I mancati lavori di manutenzione e di dragaggio costringono le navi mercantili di un certo tonnellaggio a scartare il porto di Crotone ed a scaricare in quello di Schiavonea (Corigliano Calabro) sicché le materie prime (tronchetti di legno), necessarie alle centrali biomasse di Crotone e di Strongoli, vengono prima scaricate nello scalo portuale di Schiavonea e poi trasportate su gomma a Crotone. L’aeroporto di Sant’Anna, nonostante gli sforzi generosi ed encomiabili e le ricapitalizzazioni da parte dei soci della società che ne detiene la gestione, non regge la competitività con lo scalo internazionale di Lamezia. Per quanto concerne il collegamento tra Crotone e Cosenza, i cui tempi di percorrenza sulla strada statale 107 sono di almeno un’ora e mezzo, se non di più per il traffico, sia che si utilizzi l’autovettura sia che si usufruisca del servizio fornito dagli autobus, la soluzione potrebbe e dovrebbe essere la realizzazione di una metropolitana, considerato il numero considerevole di utenti che si recano nel capoluogo bruzio, soprattutto studenti universitari, provenienti da tutta la provincia di Crotone e di Cosenza. Un tratto della stessa metropolitana, con partenza da Crotone, potrebbe essere prolungato fino a Catanzaro, agevolando quei tanti studenti ed impiegati pubblici che giornalmente si riversano nel capoluogo di regione. La comunicazione marittima, essendo Crotone dotata di infrastrutture portuali, può essere rilanciata ammodernando e rendendo fruibili le stesse infrastrutture, di modo che una possa fungere da scalo mercantile e l’altra da porto turistico. Ma quanti amministratori si interessano di questi problemi concreti e vitali per la nostra comunità? Superficialmente tutti, ma seriamente e concretamente nessuno”!