“La recente protesta del mondo sindacale davanti a Montecitorio è importante per capire che ormai il sindacato, ed i lavoratori sono sull’orlo di una crisi di nervi giustificata e comprensibile – afferma il presidente dei GD Calabria, Giuseppe Dell’Aquila. Le affermazioni del ministro Fornero, nelle quali lei stessa ammette le difficoltà reali a reperire i fondi necessari per il finanziamento della cassa integrazione in deroga, porta alla luce una situazione drammatica che se non affrontata in tempo e con le dovute attenzioni potrebbe portare alla scomparsa dello stato sociale in Italia. In tutto questo chi ne paga realmente le conseguenze sono i lavoratori di quei comparti e settori che per tanti anni sono stati gli attori protagonisti del sistema industriale italiano.
Cosa sta succedendo è sotto gli occhi di tutti. Tassi di disoccupazione mai visti prima in Italia, destinati a crescere se non si interviene seriamente con riforme strutturali, superiori alla media dei paesi europei. La mancanza di liquidità, annunciata dalla Fornero, mette in evidenza una problematica assai grave figlia di una classe politica per molti anni non è stata attenta ai problemi della gente. La “riforma Fornero” era stata presentata come la soluzione alle problematiche del lavoro in Italia. Si era pensato che l’ostacolo al lavoro in Italia fosse l’articolo 18. In verità, questa è ancora una politica che è lontana dai bisogni della gente, una politica che ha aggravato le condizioni assai precarie dei lavoratori, creando, accanto alla figura del “disoccupato” o “inoccupato”, la figura dell’esodato. In un clima politico come quello attuale è facile che possono nascere tensioni sociali che possono essere attenuate solo con una nuova concezione del mondo del lavoro. I lavoratori, non vogliono essere ancora umiliati ma esigono lavoro e dignità. Non vogliono essere accontentati con la cassa integrazione, vogliono morire di lavoro e non di assistenzialismo. Quindi è importante cambiare l’agenda politica, la prospettiva su un mondo quello del lavoro che non può più attendere. Bisogna occuparsi seriamente e concretamente dei lavoratori, ma tutto ciò lo si può fare se c’è un governo forte, consapevole della gravità della situazione”.