“Dopo una serie di frenetiche sollecitazioni, siamo certi che la procedura di concessione dell’Anticipazione a valere sul fondo di cui al Decreto-Legge 8 aprile 2013, n. 35 – pubblicato nella G.U. 8 aprile 2013, n. 82, il cosiddetto “Decreto Salva Debiti” consentirà anche al Comune di Cutro di tirare una boccata di ossigeno per il pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012, ovvero di debiti per i quali è stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine del 31 dicembre 2012 – afferma in una nota Luigi Tommaso Arabia, Consigliere Comunale PDL Cutro. Non vi è dubbio che tale grande occasione rappresenterà, finalmente, anche la certificazione dello stato debitorio del Comune di Cutro, cioè la cartina di tornasole di una situazione debitoria mai dettagliata, anche se più volte richiesta dai consiglieri di opposizione, e per la verità anche dal dimissionario assessore Di Vuono. Ci sarà da ridere, o quasi sicuramente da piangere, quando si leggerà la certificazione dei debiti che sarà trasmessa al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Da lì ci si renderà conto se erano veri i circa 10.000.000 di euro di debiti denunciati dall’opposizione, fermo restando che ai debiti che si certificheranno in occasione dell’adesione al decreto n. 35/2012, siamo certi che tanti altri nel tempo verranno a galla.
Di certo questo sarà solo un piccolo tassello, ampiamente sollecitato fino a lunedì sera, che non potrà rendere merito ed orgoglio ad un rapporto amministrativo ormai compromesso. Di certo il guanto di sfida lanciato al PD, in occasione dell’ultima tornata consiliare, con la protocollazione dell’atto di sfiducia al sindaco, c’è e resta tutto al cospetto di una situazione poco orgogliosa e dignitosa che ha raggiunto il massimo della vergogna democratica laddove il primo cittadino ed il suo assessore Squillace, hanno etichettato e bollato il gruppo del Partito Democratico quale gruppo posto al di là dello steccato della legalità, anche e soprattutto sulla scorta di una serie di punti relativi a questioni di legalità a cui hanno fatto mancare la loro presenza in consiglio. Cosa succederà allora dopo il susseguirsi di riunioni, contro-riunioni, interventi dall’alto e dal basso, con la mediazione di dotti, medici e sapienti, non si sa, sicuramente nulla che faccia sperare in un ritrovato orgoglio, in una ritrovata dignità politica, e comunque per le offese e denunce fatte, possiamo dire anche ritrovata dignità personale. L’opposizione non può far altro che prendere atto della situazione, denunciare l’arroccamento del sindaco in un fortino con le spalle alla realtà e determinarsi nel modo più naturale possibile: comportarsi con serietà responsabile, laddove serietà responsabile può significare anche il chiedere a gran voce il ritorno alle urne”.