“L’ennesimo terribile incidente – subito dopo quello di domenica scorsa 19 maggio a Montepaone (provincia di Catanzaro) – sulla strada Statale 106 Ionica lo abbiamo avuto nel tardo pomeriggio di ieri 20 maggio 2013, poco dopo le diciannove – afferma Fabio Pugliese. Coinvolte una Panda azzurrina ed una Fiat Cubo Bianca. Il primo a giungere sul luogo del sinistro, è stato un carabiniere in forza alla Compagnia di Melito di Porto Salvo, Santo Vasta, che si è prodigato per accelerare i soccorsi e “probabilmente” ha salvato la vita al ragazzo che non respirava più. Quattro feriti, di cui uno grave, ma non corre pericolo di vita, ricoverati all’ospedale civile “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo, sono il bilancio del un pauroso incidente stradale. Il traffico è rimasto paralizzato per oltre un’ora e deviato verso Roghudi. Giovanni Scalmana, uno dei feriti, deve la vita al carabiniere Santo Vasta. Infatti, una parte determinante, l’ha avuta nel soccorso dei feriti, il carabiniere fuori servizio, Santo Vasta, che si trovava a passare da quelle parti. Vasta, con prontezza atletica, ha bloccato il traffico, intenso in quell’ora; ha allertato le stazioni e la Compagnia; ha chiamato i Vigili del Fuoco di Melito ed al tempo stesso ha soccorso i feriti che gridavano disperatamente ‘aiuto’. Il militare si è catapultato sulla macchina che aveva finito la sua corsa contro il guard-rail (che ha impedito al mezzo con lo sportello divelto e scaraventato sulla carreggiata, di finire la sua corsa nella scarpata), ed avendo notato che il ragazzo, non respirasse più, gli ha aperto la bocca e praticato il massaggio cardiaco, come suggeriscono i manuali del Pronto Soccorso.
“L’Eroe Santo Vasta, – Afferma Fabio Pugliese autore di “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese – carabiniere fuori servizio con il suo gesto straordinario ha probabilmente contribuito a salvare una vita umana ed a strappare alla “strada della morte” una ennesima giovane vita. Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza ed il suo straordinario senso civico descrivono il vero animo del popolo calabrese: non ha esitato ad esercitare nel migliore dei modi il suo ruolo di militare e di uomo regalandoci una bellissima pagina di altruismo e di un senso del dovere che ha, appunto, dello straordinario. Al bellissimo gesto di Vasta, purtroppo, in Calabria si contrappone l’assenza di coraggio, di determinazione, di forza, di senso civico, di rispetto per le Istituzioni e per il proprio dovere della classe politica calabrese: da sempre non muove un dito per ammodernare questa importantissima e pericolosissima arteria viaria ed è, quindi, di fatto corresponsabile di ogni vittima e di ogni ferito (compresi quelli del terribile incidente di ieri), provocato dalla strada Statale 106 Ionica. Sarebbe un sogno poter avere al più presto in Calabria una classe politica dirigente capace di avere le stesse qualità di Santo Vasta. Capace di determinarsi con eroismo per l’ammodernamento della tristemente nota “strada della morte”, capace di svolgere al meglio il proprio dovere. A tal proposito mi auguro che il gesto eroico di Santo Vasta possa scuotere dal silenzio e dall’immobilità questa modestissima classe politica calabrese e spingerla ad un impegno forte e sentito nei confronti di una “strada della morte” che merita di poter diventare (al più presto!), semplicemente una strada “normale”.”