Si comunica che il Deputato del Partito Democratico, Ernesto Magorno, ha presentato, in sede di Commissione Giustizia il testo di un’interrogazione parlamentare a risposta orale al Ministro Anna Maria Cancellieri, sul caso di Pompeo Panaro. “Il Sig. Pompeo Panaro – come si legge nel testo dell’interrogazione -, commerciante e consigliere comunale della Democrazia cristiana, scomparve la sera del 28 luglio del 1982 a Paola; le modalità della scomparsa e le successive vicende fecero pensare subito ad un caso di “lupara bianca”, dato anche il particolare momento storico che si stava vivendo, caratterizzato da ripetuti episodi legati alla criminalità organizzata. L’anno dopo, nelle campagne di Paola, la polizia, infatti, ritrovò parti dello scheletro di Panaro, una scarpa e dei frammenti di pantalone dello stesso colore di quello che l’uomo indossava al momento della scomparsa. Tutto venne catalogato dagli agenti della polizia e consegnato alla magistratura. Il 10 febbraio del 1984, con atto formale firmato dal sostituto procuratore della Repubblica dell’epoca vennero restituiti alla famiglia i resti della vittima che scomparvero e che sembrerebbero trovarsi nel cimitero di Paola dentro un loculo senza lapide.
Di tutta questa fase non c’è però traccia nei registri cimiteriali, mentre negli uffici del comune tirrenico non esiste la certificazione dell’avvenuto seppellimento di Panaro. Nonostante il ritrovamento di parte del cadavere e la formale restituzione ai congiunti, avvenuta ventinove anni addietro, il decesso di Panaro sarebbe nei registri anagrafici municipali ancora solo «presunto». La serie di denunce e i numerosi appelli avanzati in più sedi dal figlio di Pompeo Panaro, per far luce sulla morte del padre, sulla misteriosa scomparsa dei suoi resti e per conoscerne cause e colpevoli, hanno determinato, nell’aprile 2013, da parte della procura antimafia di Catanzaro, la riapertura del caso, precedentemente archiviato come omicidio a carico di ignoti “. Il caso a parere di Magorno, è caratterizzato da omissioni, incongruenze e troppi punti oscuri che meritano di essere chiariti. Per tale motivo il Deputato nella sua interrogazione chiede al Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri “ferma restando l’autonomia dell’autorità giudiziaria, di quali elementi disponga il Governo nell’ambito delle sue responsabilità, in ordine alla vicenda descritta in premessa “. “Paolo Panaro, il figlio di Pompeo, – ha detto Ernesto Magorno – non va lasciato solo nella sua coraggiosa e tenace battaglia per conoscere la verità, su di un fatto così terribile e doloroso sul quale la Procura Antimafia di Catanzaro ha ripreso ad indagare. Ho presentato una mia interrogazione sulla vicenda al Ministro Cancellieri, proprio perché penso che far luce, seppure a distanza di tanti anni, sul caso Panaro, rappresenti un segnale forte e inequivocabile della volontà di affermare, sempre e comunque, contro ogni ostacolo ed omertà, i valori della legalità e della giustizia. “.