Sabato 25 maggio, a partire dalle ore 10, l’appuntamento con la storica campagna di Legambiente “Spiagge pulite” è fissato sulla spiaggia pubblica accanto all’ex lido Magna Grecia, in via per Capocolonna. Un gruppo di volontari, cui verranno forniti guanti antitaglio e buste biodegradabili, procederanno alla pulizia della spiaggia pubblica, allo scopo di sensibilizzare cittadini e amministrazioni sul valore del preziosissimo patrimonio di spiaggia libera su cui può contare la città di Crotone. “Si tratta di un patrimonio che in Italia ha pochi eguali – afferma il presidente del circolo Francesca Travierso – che garantisce a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche, la possibilità di godere delle bellezze dello Jonio, e che pertanto deve essere tutelato e valorizzato con l’impegno degli enti pubblici e con le buone pratiche dei cittadini. Come di consueto ricorderemo a tutti che nessuno ha il diritto di negare l’accesso al mare. E se ciò accade, la violazione deve essere segnalata a Capitaneria di Porto o Vigili urbani.
La legge 296/2006 obbliga i titolari delle concessioni a consentire il libero e gratuito transito verso la battigia. Perché le spiagge sono di tutti. E poi vogliamo cogliere l’occasione per accendere i riflettori su un luogo simbolo dello spreco e della cattiva gestione del territorio: l’ex lido Magna Grecia. Quello di Legambiente Crotone è un atto d’amore verso un luogo che per trent’anni è stato uno dei lidi più animati e belli della città. Oggi, mentre una causa giudiziaria si trascina da anni, è stato praticamente distrutto, usato come discarica abusiva e come ricovero per disperati senzatetto. Un vero peccato, oltre che un pessimo spettacolo per i bagnanti e un potenziale pericolo. Le strutture del lido ricadono in parte su un terreno privato, in parte sul demanio. Noi puliremo (per quello che possiamo) l’area pubblica, sollecitando l’intervento di tutte le parti, pubbliche e private, coinvolte a vario titolo nella vicenda. A tutela della bellezza, della sicurezza, del decoro e dell’igiene pubblica. L’iniziativa rientra in un percorso più ampio di riappropriazione dei beni comuni e promozione della “cultura del bello”.”