Si è svolta con successo sin dalle prime ore del mattino di ieri e proseguita anche nella giornata odierna un importante operazione effettuata dal Comando della Polizia locale di Cirò Marina in collaborazione con il personale della Capitaneria di porto e della Stazione Carabinieri per la demolizione di alcune baracche abusivamente realizzate sul litorale di Cirò Marina ad opera di ignoti. Nello specifico sono state demolite 2 baracche in zona Madonna di Mare e 6 in zona Feudo. L’impegno e la professionalità dei vigili, dei carabinieri e della capitaneria di porto ha consentito agli operai dell’ ufficio tecnico la demolizione delle suddette baracche e al recupero del relativo materiale e di procedere a quanto necessario per il ripristino dello stato dei luoghi nelle aree interessate. “Si tratta di una delle tante attività che il Comando polizia municipale – afferma il sindaco Roberto Siciliani – avvalendosi anche della collaborazione delle altre forze di polizia attuerà sul territorio per garantire il rispetto delle regole da parte di tutti i cittadini. Ringrazio il comando polizia municipale, la stazione carabinieri, la capitaneria di porto e gli operai dell’ufficio tecnico per la brillante operazione”.
Al di là delle polemiche e della bella accoglienza che il provvedimento ha trovato, mi dà occasione di pensare al tempo della loggia (probabilmente dall’inglese-americano lodge) che ognuno piantava sulla spiaggia e che non dava molto spazio alla fantasia : tre canne e una coperta o un lenzuolo. Il litorale assumeva l’aspetto di accampamento indiano. Già allora i più … distinti… si facevano costruire la baracca di tavole dal compianto Nino Malena. Già allora si occupava in forma abusiva e permanente l’area pubblica.Solo l’uso irriguardoso di chi usava nella notte tali siti per soddisfare i propri bisogni corporale, scoraggiò l’abuso.
Finalmente, un atto di grande civilta’ e giustizia!
Condivido quanto detto dai miei compaesani.Complimenti all’Amministrazione,ma il grosso problema è,non solo prendere sacrosanti provvedimenti,bensì,controllare a chè siano rispettati nel tempo da chiunque.Su questo, ho i miei dubbi, e spero di sbagliarmi. Ninetto Russo
Gli stabilimenti balneari sono soliti recintare l’area in concessione, allungando pali e corde oltre il limite (5 mt. dalla battiggia), per cui uno che vuole farsi una passeggiata in riva, dovrebbe, im teoria, risalire sul lungomare e ridiscendere dall’altra parte.Bisognerebbe impedire l’appropriazione delle aree in godimento a tutti secondo la convinzione classica cirotana “” ccà c’è du meu””. Le iniziative intraprese lasciano intravedere meno tolleranza verso i soliti arroganti e furbi. Complimenti
Vorrei sottolineare l’espressione usata da Quintino Farsetta, che da sola equivale ad un trattato di sociologia: ”ccà c’è du meju”. Bravo, a mio modesto parere è una sintesi perfetta.
Cataldo Antonio Amoruso, dalla provincia di Piacenza.
Gli stessi controlli e provvedimenti verranno fatti nella spiaggia che costeggia la citta’?
…..non c’e’ piu’ spiaggia libera e quel poco che c’e’ e’ discarica a cielo aperto………
Ottima operazione ci voleva da tanti anni… Ma voglio porgere una semplice domanda: dopo aver fatto rispettare questo bene comune da tutti i cittadini, perché non lo si fa rispettare anche da tutti gli stabilimenti balneari presenti sulla costa cirotana?
Ecco come si ottiene il rispetto delle regole.
Al primo episodio di appropriazione di un bene collettivo bisogna rispondere con l’immediata restituzione del bene alla fruizione pubblica.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo importante risultato.