Un ritardo non più giustificabile. La Coldiretti Calabria, con una allarmata lettera a firma del presidente regionale Pietro Molinaro, è stata costretta a scrivere di nuovo alla Task Force per le Attività Veterinarie, al Direttore del Dipartimento Sanità, all’assessore Trematerra e al Ministero della Salute- Servizio Veterinario Nazionale. Nella comunicazione è stato espresso disappunto perché, ad oggi, non si è avuto alcun riscontro alle tematiche affrontate nell’incontro del 12 giugno u.s. a cui aveva fatto seguito una nota riassuntiva delle proposte, trasmessa alla in data 17 giugno. Le misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, leucosi, nella nostra regione, pur vedendo impegnata la Task Force regionale istituita per l’attuazione del piano di rientro, tardano ad essere operative e le modifiche proposte da Coldiretti impiegano –si legge – un lungo arco di tempo e questo si evidenzia, acuisce i problemi negli allevamenti calabresi che si sono ulteriormente aggravati. Pertanto si confermano l’utilità delle modifiche proposte al fine di non far gravare di costi economici impropri gli allevamenti.
Coniugando i legittimi interessi delle imprese con l’esigenza di non pregiudicare gli obiettivi del Piano Straordinario, ovvero: le difficoltà di vendere fuori dai confini regionali e l’adesione all’obbligatorietà dell’identificazione elettronica del singolo capo che, prima di essere movimentato, è sottoposto alle prove sierologiche ufficiali e successivamente al rilascio del Mod. 4 da parte del Servizio veterinario. Una situazione quella che si registra nella filiera – denuncia Coldiretti – che non può aspettare tempi indefiniti e pertanto anche in deroga alla pausa estiva deve necessariamente avere un positivo riscontro. L’impegno per il completamento attuativo del “Piano Straordinario di lotta ed eradicazione delle epizoozie” deve essere massimo e se alcune prescrizioni, non vengono modificate, rischiano di far chiudere tanti allevamenti di bovini da carne. L’obiettivo deve essere chiaro e veloce: indispensabile eradicazione delle epizoozie e quindi la corretta ed anche cadenzata applicazione dell’ordinanza ministeriale del 9 agosto 2012 che ormai – conclude nella lettera Molinaro “non può ammettere nessun ulteriore ritardo”.