“Pensando brevemente al boom dell’antipolitica, che non è solo il grillismo, ma anche e soprattutto quella enorme massa di non-votanti, mi interrogo da tempo sui mali e le disfunzioni che certa politica ha prodotto. Ripenso ai sacrifici di noi italiani e ai benefici, talvolta autentici sprechi, della politica stessa e delle sue strutture – scrive in una nota Nicodemo Bastone, vice-segretario Circolo Partito Democratico di Cirò Marina. Ripenso alle storie dei vari Fini, Belsito, Di Pietro, Lusi, alla corruzione ed al malaffare. Comprendo, anche se non giustifico gli eccessi di tanta antipolitica, come già quella dei girotondini, che – purtroppo solo populisticamente – hanno spronato la politica verso la riappropriazione valoriale della propria funzione. E anziché minimizzare le vergognose e qualunquiste esternazioni dell’antipolitica stessa, i partiti – che vanno mantenuti e “fortificati” attraverso una loro rivisitazione – ritornino alla loro funzione costituzionalmente prevista, di servizio per l’uomo e per le conseguenti forme di associazione degli stessi. ‘L’influenza dei partiti, ha interamente contaminato la vita della nostra epoca’. Nonostante il bersaglio sia diverso, la polemica funziona però ugualmente. Sugli scaffali delle librerie si sono accumulate decine e decine di volumi dedicati a chiarire a un pubblico “vorace” tutte le facce del malcostume politico, del parassitismo istituzionale, della partitocrazia. Qui non si sostiene davvero la tesi che sia possibile – o augurabile – una democrazia senza partiti. Piuttosto, mi limito ad affermare che sono «questi partiti», ovvero i partiti esistenti, a dover essere riformati, e che diventa necessario ripensare le forme di organizzazione della politica in termini adeguati alla mutata realtà sociale.
Livello nazionale; livelli regionali, provinciali e locali sono campi minati disseminati da denunce sulla degenerazione della politica per cui i Grillo e altri “giullari e cortigiani” conclamano la necessità dell’abbattimento dei Partiti, sicuramente non per il popolo ma, con strategie perverse e destabilizzanti, per fini particolaristici. La fanta-crisi di governo – gesto folle “consumato” solo per coprire le vicende personali di Silvio Berlusconi!! – aperta dai ministri del PDL e dagli stessi richiusa in meno di 72 ore, è il metro di misura della malattia della Politica italiana. Segnali di speranza però “squillano” ovunque e quando ciò accade, in qualsivoglia contesto culturale ciò accade, da Papa Francesco, ai giovani, dalle associazioni di volontariato, alle tante feste del PD nazionale e regionale tutto ciò da una speranza, una speranza per un ritorno ad una politica che apra, includa, favorisca le idee e non solo e sempre gli uomini. Gli uomini sono necessari, ma le loro idee devono esserlo di più, dirigenti nuovi che si affermino non perché rappresentano la novità di stagione o peggio i deleteri esempi di promozione per cooptazione, ma perché con il loro agire, il loro sentire, possono rappresentare un idea anche romantica se si vuole della cosa pubblica, ma animati dalla passione, quella vera, perché disinteressata. Pure il livello locale soffre di spossatezza, demotivazione, abbandoni, talvolta disgusto. E allora bisogna cambiare rotta: rimettere cristianamente, in maniera inequivocabile, la palla a centro per evitare la deriva; per evitare che l’Italia ed i suoi Comuni ridiventino ‘nave senza nocchiero in gran tempesta’. Rimettere la palla in gioco, il bene collettivo al centro di ogni progetto, per andare fieramente e convintamente a sbaragliare ogni avversario politico e/o anti-politico.
Welfare e ambiente, giovani e lavoro, diritto alla salute e legalità, un passo alla volta per far vincere il futuro. Rimettere la palla a centro, partendo ognuno dal proprio orto, dalla propria casa, dal livello locale. Per riaprirsi alla speranza non solo di vincere – e a tutti i livelli – le elezioni, ma anche di portare il PD verso quell’associazione libera di uomini e di donne che sia ‘aperto, mescolato, riformista’. La corsa alla speranza e al futuro avviata nel PD, deve diventare, anche nel Circolo di Cirò Marina, apertura dignitosa verso quanti vogliono costruire nel diritto un percorso che ottimizzi il presente della nostra città e, su basi di sereno confronto con il meglio, organizzi coalizioni e consensi fin qui mai realizzati. Citando l’On.le Nicodemo Oliverio: “Mi permetto… di cogliere l’occasione per condividere assieme a voi tutti l’idea di un Partito aperto e plurale, attrattivo, capace di richiamare quanti vogliono contribuire a determinare la linea politica e a realizzarla nelle istituzioni: questo però non equivale a parlare di partito con le porte girevoli! Mi auguro che la prossima fase congressuale sia occasione privilegiata per costruire un partito che sappia pensare in grande, gettare lo sguardo lontano e parlare agli elettori nella prospettiva del governo del Paese, della Calabria e di Cirò Marina e che abbandoni per sempre l’attitudine a prestare eccessiva attenzione al proprio ombelico”. Concordo con tali parole, e di riflesso – conclude Bastone – mi sia consentito aggiungere, che la politica non sprechi l’ennesimo ultimo momento, ma che ognuno per parte propria, faccia quanto indispensabile affinché, i semi che appaiono all’orizzonte siano forieri di un effettivo miglioramento e cambiamento in positivo della situazione”.
Riempie di speranza la riflessione del giovane Bastone. Io e con me i tanti “diversamente giovani” che alcuni sediziose posizioni intendono da anni rottamare ( e prima delle elucubrazioni del povero Renzi!!); noi “ferrovecchio” sicuramente siamo vicini a chi con Bastone (e sono i tanti Notaro, il meglio della Trecentosessanta gradi, i Giovani Democratici, i Giovani “sentinelle del mattino) vuole rimettere la palla a centro e giocare una nuova partita, e non contro la propria porta. Sono convinto – siamo convinti! E siamo quelli che il PCI-PDS-DS-PD hanno comunque mantenuto partito di riferimento “imprescindibile” a livello locale – che il nuovo impegno che il Circolo di Cirò Marina vuole abitare sarà a favore della Politica e del Bene Comune e per i bisogni della Città.