Dall’inizio del mese di ottobre, caratterizzato da una particolare abbondanza di nascita di funghi epigei spontanei, il personale del Corpo Forestale dello Stato dei vari Comandi Stazioni della provincia di Crotone ha svolto numerosi servizi sia sulla raccolta che sulla commercializzazione di questi prelibati prodotti del sottobosco rilevando purtroppo numerose violazioni alle normative che regolano tale materia (Legge Regionale n. 30/2001). Particolare attenzione è stata posta sui venditori ambulanti occasionali i cui controlli hanno portato alla contestazione di diverse sanzioni amministrative. Le principali violazioni riscontrate sono state: mancanza di autorizzazione sia alla raccolta che al commercio di funghi; venditori occasionali ambulanti con in vendita cassette o confezioni di funghi sprovviste della prescritta visita micologica che ne accertava la commestibilità; raccolta di funghi senza specifica autorizzazione (tessera nominativa amatoriale o professionale) il cui mancato possesso prevede una sanzione amministrativa di 167 euro, raccolta di porcini sottomisura (prevista cm. 4).
Ancora raccolta di amanita cesarea allo stato di ovolo chiuso (prevista la raccolta solo con lamelle visibili); utilizzo di sacchetti di plastica per il trasporto dei funghi raccolti e soprattutto l’utilizzo dei micidiali rastrelli. In tutti i casi, gli agenti, hanno proceduto al sequestro dei funghi detenuti. La stagione dei funghi, che sta ormai volgendo al termine con l’abbassarsi delle temperature (soprattutto notturne), ha visto i nostri boschi presi letteralmente d’assalto dai cercatori che spesso con il loro comportamento determinano un significativo deterioramento di ambienti di particolare pregio naturalistico ed ambientale: distruggono i funghi che ritengono velenosi, smuovono gli strati superficiali del terreno oltre ad abbandonare rifiuti, lattine bottiglie, ecc…. Si ricorda che le norme in vigore vietano l’abbandono di rifiuti, la distruzione dei carpofori fungini di tutte le specie e la distruzione dell’habitat naturale mediante il sollevamento del terreno. Ancora una volta il Corpo Forestale dello Stato ha operato non solo per la tutela dell’ambiente ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini in materia alimentare, aspetto di particolare importanza se si considerano le persone che hanno purtroppo subito danni, talvolta anche mortali, per aver consumato funghi velenosi.