Sono state assegnate, nello scorso mese di ottobre, le prime cinture bianche e nere nella storia del warpedo, le cui prove d’esame si sono svolte, a porte chiuse, proprio nel quarto anniversario dalla nascita ufficiale della F.I.W. (Federazione Italiana Warpedo), risalente al 4 ottobre del 2009. Stavolta gli esaminatori hanno scelto un ambiente insolito quanto del tutto naturale, a cavallo tra i territori di Crucoli e Cirò, la zona “191”, affacciata sul mare, un’area di particolare bellezza, immersa nel verde di alte pinete ed a poche decine di metri dalla spiaggia. E proprio con una sorta di giornata ecologica sul posto, l’esame per i guerrieri warpedo è iniziato alcuni giorni prima, dando una bella ripulita a tutta l’area verde. D’altronde, come ripete sempre il loro maestro Giuseppe Romeo, questa arte marziale è fondata su tre punti fondamentali, il rispetto del proprio corpo, l’aver cura della natura e di tutto il Creato, avere un animo generoso e disponibile nell’aiutare chi ha bisogno. Ed è stata questa l’essenza che ha accompagnato gli esami, suddivisi in parte teorica e pratica: la prima riguardava l’arte del saluto, la preghiera dell’atleta, le regole basilari dell’arte, lo stile di vita di un atleta warpedo; la seconda si basava sulle cosiddette 1a – 2a – 3a – 4a – 5a essenza (forme), l’acrobatica, le tecniche dei pugni e dei calci, le tecniche sul corpo a corpo e lotta a terra, la difesa personale e anti aggressione femminile, il combattimento agonistico, il combattimento contro piu’ avversari per un tempo minimo di 5 minuti; quindi il test atletico – fisico e la meditazione.
L’atleta oltre all’ idoneità fisica e tecnica deve risultare idoneo e maturo anche sotto il profilo marziale, filosofico e mentale. Hanno quindi sostenuto e superato gli esami Salvatore Coppola, Elisabetta Falzetta, Cataldo Sestito, Francesco Celsi, Battista Pignataro, Francesco Greco, Luana Sestito, Dennis Isac. “Come maestro e fondatore dell’arte, – ci ha detto Romeo – non posso che essere orgoglioso dei miei atleti che sono riusciti con costanza e dedizione a seguire tutto l’intero corso. In periodi dove tutto si vuole e si pretende in modo veloce e senza sforzi, possiamo essere veramente fieri di questi meravigliosi ragazzi, che hanno assaporato il gusto del risultato dopo un lungo periodo di rinunce ed allenamenti quotidiani. Ecco lo spirito guerriero che si deve avere nella vita, ed è questo che il Warpedo vuole trasmette a chiunque lo pratica, la voglia di raggiungere un traguardo, qualunque esso sia, con umiltà e rispetto.” Il Warpedo si sta comunque diffondendo a macchia d’olio in tutta la Calabria e anche in altre regioni dell’ Italia, molte sono le richieste da parte di istruttori e di cinture nere che mese per mese stanno apprezzando il lavoro svolto dalla Federazione. Nel warpedo, che qui da noi viviamo più da vicino, traspare la gioia e la voglia di praticare una vera arte marziale non solo sul tatami, ma come un vero e proprio stile di vita. “Un ringraziamento ai genitori dei ragazzi – conclude il fondatore di questa disciplina – che hanno accettato e condiviso il metodo adottato dell’esame, convinti e sicuri che tutto ciò che si è fatto è stato per la crescita dei propri ragazzi. I quali anche grazie a queste prove diventeranno sempre più responsabili e sicuri nel prendere le giuste decisioni della vita.” La serata è finita in festa, con tanto di pizza e torta finale organizzata dagli stessi genitori.