“Alle viste della celebrazione dell’atto conclusivo del congresso provinciale per l’elezione del segretario del Partito Democratico, la mia storia personale, la mia indole, la mia coscienza mi portano ad una riflessione, che vuole essere, l’ennesimo contributo alla chiarezza sul partito che sta ri-nascendo, sul come lo vogliamo intendere e soprattutto, sul come farlo – scrive in una nota Giuseppe Dell’Aquila, Candidato Segretario del Partito Democratico nella Provincia di Crotone, insieme ai sottoscrittori della lista ‘Avanti’. Dopo aver ascoltato quanti mi hanno sostenuto in questa corsa, abbiamo deciso, di formalizzare il nostro pensiero in questo documento che va nella direzione della chiarezza. Chiarezza intesa come sostanza politica, di idee e di metodo. Quanto è successo, nelle ultimissime ore, prima e durante gli orari di aperture dei seggi in tutta la provincia domenica 27 ottobre, ha, a nostro avviso, mortificato l’idea di partito che abbiamo sempre sostenuto e per il quale ci siamo sempre spesi. L’eccessivo ricorso al tesseramento di massa, nella città capoluogo ed anche in realtà, piccole e piccolissime, dove gli iscritti al PD sono risultati aumentati del 300-400%, ha posto una questione di natura politico sul tipo di partito che vogliamo costruire: Partito dei signori delle tessere oppure partito dei militanti. La critica sulle regole e sul metodo, resta nettissima. Critica sulla gestione di tutto il processo congressuale. Con una commissione di garanzia, che, ed è un giudizio meramente politico, ha pesato poco.
Tutto ciò premesso, abbiamo atteso, invano che sulle questioni più spinose e critiche, si esprimessero quanti istituzionalmente rappresentano il PD ed il territorio ai vari livelli di competenza. Non aver letto o ascoltato pubblicamente prese di posizione su quanto si è discusso e pubblicato in questi giorni, nelle questioni attinenti l’iter congressuale, non è questione di poco conto. A nostro giudizio, gli onorevoli nazionali Oliverio e Stumpo e l’onorevole regionale Sulla, il sindaco di Crotone Peppino Vallone nonché presidente dell’Anci regionale, avrebbero dovuto, esprimendo il loro pensiero, facilitare un percorso che è stato a dir poco accidentato. Non aver preso una posizione chiara nel merito delle questioni aperte e nei metodi che hanno snaturato nei fatti, la politica per come noi la intendiamo, crea una oggettiva frattura che ha bisogno di essere compresa e ricomposta. Pur tuttavia con la correttezza che ci ha contraddistinto sinora e con il forte senso di responsabilità che avvertiamo in questa fase, noi tutti sappiamo cosa sia necessario fare per il bene comune e del partito democratico crotonese. Se gli organi preposti, vagliato quanto necessario, decideranno per lo svolgimento della seconda fase congressuale, accetteremo serenamente e democraticamente tale decisione. Un attimo dopo, ci attiveremo, affinché si possa, sui contenuti e sulle politiche attive, ricercare alleanze di merito sulle questioni reali, da noi già espresse sin dall’inizio, quando per primi depositammo con il programma, le linee guida del partito democratico, che vogliamo costruire e sul rapporto tra esso, la base ed i territori”.