“Sono più che convinta, come è stato ribadito dalla Commissione Affari sociali e welfare dell’ANCI, che dalla crisi non si può uscire senza sviluppare al massimo quelle buone pratiche di Politiche Sociali che ogni Comune ha nelle sue disponibilità, oggi più ridotte, a causa di spending review e minori trasferimenti erariali, rispetto al passato.
Per fare ripartire l’economia, infatti, servono sempre più Politiche Sociali che sappiano investire nel futuro e sostenere giovani, famiglie e anziani a partire dalle persone più deboli – afferma il Consigliere comunale per i Rapporti Istituzionali di Castrovillari e Componente della Commissione Welfare ed Affari Sociali dell’ANCI Calabria, Giovanna D’Ingianna. Per questo è fondamentale che gli Enti investino nelle loro programmazioni: sull’infanzia e l’ adolescenza; sulle politiche per combattere la non autosufficienza attraverso azioni che incrementino il sostegno alla domiciliarietà e là dove vivono persone con patologie anche croniche; su quelle abitative, dato che la situazione sta divenendo sempre più preoccupante, garantendo un sostegno adeguato all’abitare anche attraverso un incremento del Fondo per il sostegno alla locazione, lavorando per sollecitare i rappresentanti locali, regionali e parlamentari, nessuno escluso, ad un potenziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, unica fonte di finanziamento statale per il sostegno delle politiche sociali sul Territorio, che ha segnato nel proprio capitolo di spesa, negli anni passati, una netta diminuzione.
Da qui l’importanza di ritornare a ragionare , a più livelli, in termini di progettualità, per ridurre la frammentazione dei fondi, detta a pioggia, per privilegiare particolari situazioni presenti come appena enunciati. Questa la seria preoccupazione dell’ANCI, e della mia persona che partecipa all’apposita Commissione, per riportare le politiche sociali al centro dell’agenda del governo centrale e di ogni realtà a qualsiasi livello, consapevole che queste politiche sociali possono dare quel serio contributo al fattore di sviluppo per la crescita economica di ogni realtà e contro la sempre più diffusa provvisorietà che soffrono gli strati più deboli della società oltre ai vari problemi creati dalla recessione. L’assistenzialismo, però, non ha mai aiutato nessuna crescita seria. E’ la sfida odierna: perché il welfare possa divenire nuova opportunità di sviluppo .”