Nelle giornate del 14 e 15 gennaio, l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo “Alcmeone”, come per incanto, si è trasformato in un palcoscenico teatrale. Tutti gli alunni, dai piccoli della scuola dell’infanzia ai ragazzi della scuola media, guidati con maestria dalla Babylon Caravan, compagnia di giovani artisti calabresi, hanno intrapreso un viaggio tra immaginazione e meditazione alla scoperta dell’origine del mondo. Un’occasione straordinaria per ripercorrere il fil rouge della tematica della metamorfosi affrontata durante l’anno scolastico con i compagni e i docenti delle scuole facenti parte della “Rete Equilibri”. “Creation” è uno spettacolo scaturito dall’indagine sperimentale di Maria Todaro, Merusca Staropoli, Paola Scialis, Lorenzo Aristodemo, Massimo Tirino, Gianluca Salamone e Alessandro Gordano, sul complesso rapporto tra uomo e ambiente. Hanno deciso di portare in scena questa rappresentazione in un momento in cui il mondo versa in condizioni precarie e la minaccia del disastro ambientale è sempre più preponderante, non per dare una risposta al caos frenetico in cui viviamo bensì per donare un inno alla bellezza poetica dell’universo. Piccoli e adulti sono stati introdotti in un percorso contemplativo sull’origine del cosmo grazie all’interazione di musiche eseguite con strumenti particolari come il rammerdrum, un tamburo armonico di metallo, il didgeridoo e la fujara, antichi strumenti a fiato provenienti da diverse tradizioni, percussioni e cordofoni sperimentali, interamente costruiti dagli stessi artisti, e altri usuali come il sax, il clarinetto, la chitarra, il flauto e l’organetto.
Le animazioni grafiche sono state realizzate con la tecnica della Stop Motion, mediante l’utilizzo di disegni e scatti fotografici, integrati con i movimenti degli attori in scena. Un gioco di suoni, luci e movimenti che ha consentito al pubblico di dimenticarsi per 40 minuti della precarietà e del materialismo che attanaglia il mondo, volgendo lo sguardo all’universo in continuo mutamento e gioendo delle piccole meravigliose conquiste. Mediante un rapido ma intenso excursus , partendo dal brodo primordiale, passando dall’evoluzione dei colori alla danza dei fiori fino al mutamento della specie animale, si è giunti ai primi esseri viventi che, osservando il sorgere dell’alba primordiale, scoprono con stupore la propria dimensione ancestrale. A rendere l’atmosfera suggestiva hanno contribuito anche i robot e le marottes, realizzati con materiale di riciclo, vecchi ombrelli, sacchi di patate, pneumatici, buste di plastica, camere d’aria di vecchie biciclette. L’incantevole spettacolo si è concluso con l’immagine dei cyborg che, seppur super tecnologici, fluttuano alla ricerca di una propria meta interiore. Un finale poetico che ha donato una timida speranza, stimolando in ogni spettatore la ricerca spirituale, cullati da una sensazione di ammirato stupore. “Come la natura ha la capacità di trasformare, allo stesso modo anche noi attori, musicisti, scenografi ci sentiamo alchimisti, capaci di trasformare attraverso la nostra arte materiali di riciclo in preziosi strumenti musicali o, più semplicemente, capaci di mutare un soffio in un canto armonioso” è quanto ha dichiarato Maria Todaro, attrice della compagnia, soddisfatta del messaggio colto e apprezzato dal pubblico.