“La pubblicazione di intercettazioni ambientali non autorizzate, a seguito di una inchiesta sull’ ASL di Benevento che coinvolge l’ex direttore sanitario dott. Felice Pisapia (indagato per truffa e peculato), ha rivelato l’esistenza di una serie di incontri con i vertici dell’Azienda sanitaria locale e persone di fiducia, dell’attuale ministro delle Politiche Agricole Alimentari e forestali, On. Nunzia De Girolamo, all’epoca deputato e responsabile provinciale del PDL. In questi incontri l’on. De Girolamo affrontava alcune questioni riguardanti l’appalto per il servizio del 118, l’ubicazione di presidi e strutture dell’ Asl, i controlli da effettuare in alcuni ospedali e addirittura le nomine in alcune istituzioni – lo scrive in una nota l’On. Nicodemo Oliverio Partito Democratico. Ad oggi dagli atti non emerge nulla di penalmente rilevante a carico del ministro De Girolamo. Se le circostanze messe in luce dalle registrazioni venissero confermate dalle indagini, emergerebbero comportamenti decisamente inopportuni dal punto di vista politico. E’ senz’altro vero che un colloquio tra semplici cittadini non può e non deve essere registrato senza il consenso degli interessati, ma lo spaccato che emerge da queste intercettazioni fa ritenere che il Ministro, quando era semplice parlamentare, assumeva atteggiamenti che l’opinione pubblica, giustamente, vive con rabbia e sente come grave ferita alla giustizia ed alla correttezza del funzionamento dell’Amministrazione pubblica.
Competenza, sobrietà, rigore, trasparenza, merito. Su queste direttrici va ricostruita la credibilità di una politica al servizio delle istituzioni e dei cittadini. A Benevento come a Roma. Negli scorsi mesi infatti il Parlamento, attraverso la Commissione Agricoltura della Camera, ha in più di una occasione, con atti formali, richiamato il Ministro ad un forte impegno istituzionale per valorizzare le risorse interne e contenere incarichi e consulenze a soggetti esterni all’Amministrazione. Ciononostante si sa di una moltiplicazione degli incarichi negli enti e nelle società vigilate dal Ministero e una discutibile gestione dei commissariamenti di diversi enti. Per non parlare del significativo numero di assunzioni e consulenze che sono stati disposti in questi mesi. E’ importante, naturalmente, la circostanza che il Ministro non risulti indagato e che non vi sia nulla di penalmente rilevante nei suoi comportamenti: su questo punto, del resto, più che le dichiarazioni o le autocertificazioni parlano e parleranno gli atti della magistratura, all’azione della quale guardiamo tutti con rispetto e fiducia. E tuttavia bisogna aggiungere che altrettanto importante è la concezione del potere, la dignità e l’onore delle istituzioni. Vorrei dire i doveri e i limiti della politica. Soprattutto oggi che la politica ha perso credibilità e autorevolezza. Soprattutto al sud dove il potere della politica e dei partiti ha spesso dilagato rispetto al suo alveo e alle sue responsabilità, occupando la società anche negli spazi che dovevano e devono essere lasciati alla libertà e all’autonomia dei corpi intermedi e dei cittadini. Il ministro De Girolamo dovrebbe riflettere non solo sull’opportunità e sullo stile di certe sue azioni o di certe sue parole, ma sulla necessità di affermare che la politica dovrebbe offrire una testimonianza diversa. Profondamente diversa da certe consuetudini del passato”.