Come ogni anno si ripete l’appuntamento sportivo piu’ atteso dai nostri atleti Cirotani, evento podistico unico nel suo genere, perche’ non è la solita corsa, non somiglia a nessun altra. E’ la mezza maratona della Capitale. Quella dove vengono a vederti i parenti, gli amici, le persone care. Dove ci sono i tuoi compagni di squadra, con te in gara, a sudare ed a incitarti a non mollare durante l’arduo percorso. Quella dove vuoi fare bella figura più che in ogni altra occasione. Quella in cui oltre a te stesso, hai anche tanti altri “ degni avversari” con cui misurarti. Lo sanno bene i ragazzi dell’ “Asd Ciro’ Marina che Corre”, che l’hanno preparata per mesi attenendosi ad una scrupolosa tabella di allenamenti. Soprattutto ne hanno parlato per settimane, a parenti, amici, ed a tutta la gente di Ciro’ Marina amante di questo fantastico sport. Stiamo parlando della 40 esima edizione della Roma-Ostia, una delle mezze maratone più veloci e importanti al mondo. Quasi 14 mila partecipanti, i quali hanno colorato e animato i 21 chilometri che dalla capitale portano all’arrivo al Lido di Ostia. A vincere questa 40ma edizione della Roma-Ostia del 2 marzo 2014, è l’outsider marocchino Aziz Lavabi,che stabilisce il record della gara correndo i 21.097km che collegano l’Eur al mare in appena 59’25”. Gara da subito velocissima, con la foltissima rappresentanza keniana che fa l’andatura: all’ingresso di Ostia è però Lahbabi, 21enne che prima di oggi vantava un personale di poco superiore ai 61′, ad attaccare e staccare l’etiope Mefsin ed il keniano Masai.Ottima gara dell’italiano Domenico Ricatti che chiude con il suo nuovo personale di 1h03’47”. Tra le donne la gara si risolve in volata con Chepkwony (1h08’46”) che precede Cherop e Kebede, Anna Incerti è settima in 1h10’16”.
Le maglie azzurre della “Asd Ciro’ Marina che Corre”, Luigi Capitò; Francesco Licastri, quest’ultimo al suo primo debutto alle mezze maratone, De Grazia Pino e Salvatore Vitale hanno ottenuto un ammirevole piazzamento, tagliando il traguardo in 1h 44′ . Significative le dichiarazioni del Presidente Luigi Capitò, “nell’ultima settimana prima della gara, entri in una sorta di “altra dimensione”. Hai la mente proiettata a quell’evento, il resto passa in second’ordine. Addirittura rimandi alcune decisioni, anche importanti, proprio perché non sei “nel pieno possesso delle tue facoltà”. Poi quel giorno arriva. E ti ritrovi sulla linea di partenza. Hai fatto mille controlli di aver preso tutto e di avere fatto tutto. Capita che ti sia scordato qualcosa, Io ho dimenticato i guanti, ma non è stato un problema (solo che l’ho saputo a cose fatte, nel momento in cui l’ho realizzato mi sono detto “bravo…” una decina di volte). Si va, si corre, i primi km servono per trovare il ritmo. Io Salvatore avevamo deciso di partire insieme, e cosi è stato. Mi ritrovo a correre con al mio fianco i miei compagni di squadra, gli stessi con i quali hai preparato la gara per mesi, con allenamenti sotto la piaggia e il vento. Ma c’è una cosa ancora più bella. I compagni di squadra che non corrono si sono distribuiti in maniera quasi studiata sul percorso nei punti più importanti. E ti incitano con veemenza e con forza, ti danno la carica. Leggevi nelle loro facce e nei loro gesti una sincera volontà di trasmetterti energia. Una vera passione da stadio. Solo che tu correvi con la maglietta azzurra dell’ “Asd Ciro’ Marina che Corre” ed in quel momento loro tifavano per te. Erano lì per tutte le magliette azzurre dell’ “Asd Ciro’ Marina che Corre” ed anche per la tua. Grande gioco di squadra con i propri compagni sempre a sincerarsi che tutto fosse a posto, ed a incitarsi a vicenda a raggiungere il traguardo. Questo è il vero valore di quella maglietta azzurra, a prescindere che tu abbia fatto 1h44, o che tu ti sia fermato.