“Va respinta con forza la presa di posizione dei tre senatori del NCD, Nico D’Ascola, Antonio Caridi e Giovanni Bilardi, che hanno annunciato una interrogazione parlamentare per chiedere le dimissioni dell’On. Rosy Bindi dalla presidenza della Commissione Antimafia”, lo dichiara il deputato Ernesto Magorno, membro della stessa Commissione Antimafia e segretario regionale del Pd. Prosegue Magorno: “Gli esponenti del NCD , forse appassionati di fiction televisiva e letteraria, hanno elaborato, a supporto della loro richiesta, una trama degna della migliore fantapolitica, secondo la quale l’On Bindi, assieme ad altri non specificati esponenti Pd, avrebbe esercitato forte pressioni per la proroga della Commissione prefettizia che amministra la Città di Reggio Calabria, dopo lo scioglimento per mafia.
Proroga che sarebbe stata perorata, sempre a detta dei senatori, per dare tempo al Pd di scegliere un candidato per le elezioni amministrative. Premettendo la palese inconsistenza di tali affermazioni, inviterei tre esponenti politici, più che ad avventurarsi in elucubrazioni degne della dietrologia più sfrenata, ad operare, invece, una serena ma altrettanto severa analisi di ciò che è avvento a Reggio Calabria negli ultimi anni e ad indicare soluzioni reali, e non di fantasia, per fare uscire la Città, nell’interesse dei cittadini onesti che sono la maggioranza, da un periodo difficile e controverso della sua storia e ad indicare nel contempo azioni concrete per sconfiggere l’emergenza criminalità testimoniata, purtroppo, dai fatti di cronaca che i media ci riportano quotidianamente. Credo invece, con altrettanta convinzione, che vada espressa gratitudine all’On. Bindi per il lavoro puntuale, appassionato ed incisivo che sta svolgendo nel suo ruolo di Presidente dell’importante organismo bicamerale, e che il lavoro della Commissione stessa debba essere incoraggiato e sostenuto, anche per la presenza che sta assicurando, nei diversi territori del Paese, per osservare nel concreto le problematiche legate alla presenza della criminalità e delle sue infiltrazioni. Su una questione determinate come questa – conclude Magorno – deve essere data ai cittadini un’immagine di unità e di concretezza da parte degli uomini delle istituzioni e non lasciarsi andare a prese di posizioni estemporanee che assecondano la convenienza politica del momento. La partita in gioco, infatti, è troppo importante per il futuro della nostra regione e di tutto il Paese”.