“Il territorio di Crotone è martoriato dall’inquinamento ormai da parecchi anni e scelte sbagliate potrebbero peggiorare ulteriormente una situazione già di per sé molto critica. Ci riferiamo in particolare alla nuova transazione che sta per arrivare in Consiglio Comunale tra il Comune e Ionica Gas S.P.A., società Eni che estrae gas nel territorio crotonese – afferma in una nota il Dipartimento Comunicazione Codici, Centro per i Diritti del Cittadino. Tale transazione sembra sia sorta per una vicenda che portò un ex sindaco a chiudere i rubinetti del gas a Eni. Da lì nacque un contenzioso con pretese reciproche del Comune e di Eni. Poi la vicenda venne chiusa con un primo accordo nel 2008 e quella di cui parliamo oggi sarebbe il rinnovo di quella transazione. Ma cosa c’è che non va nella convenzione? Di seguito i maggiori punti di criticità. Innanzitutto non si comprende come mai di tale accordo si abbia notizia solo a due giorni dal Consiglio Comunale utile alla sua approvazione. Non sono questi i termini di condivisione che vanno necessariamente attivati con la comunità. Perché nell’accordo non sono stati coinvolti gli attori locali e tutta la cittadinanza? Tutto ciò, ricordiamo, si colloca nel già difficile contesto di grande crisi del rapporto tra la cittadinanza ed Eni per la questione ambientale. La convenzione è totalmente a sfavore della città di Crotone e appare contrassegnata da contorni poco chiari.
Nel testo infatti si legge che Ionica Gas si impegna a far sì che Syndial trasferisca al Comune la proprietà del complesso immobiliare Santa Croce, valutato 1.449.000 euro. Ionica Gas, si legge ancora nel testo, metterà a disposizione del Comune l’importo necessario per il pagamento a Syndial del prezzo di vendita del complesso. Ma l’acquisizione del Complesso Santa Croce è un affare a perdere, in quanto gli immobili sono fatiscenti e andrebbero ristrutturati con investimenti ingenti. Inoltre, i termini dell’accordo risultano più che particolari: in pratica Ionica dà al Comune più di un milione di euro per comprare un edificio di proprietà della Syndial. I soldi quindi passano da Eni e ritornano ad Eni. Poi c’è la questione dei 600 mila euro di bonus energia e gas, che però sono destinati solo a chi è cliente Eni gas Power! Il vantaggio insomma sembra sbilanciato nettamente verso l’azienda. È impossibile non chiedersi: quali sono i benefici per la comunità? Inoltre, mentre Eni ha sempre preso tempo e, in concreto, rifiutato di partecipare all’Osservatorio Ambiente di Crotone costituto dal Codici, oggi nell’accordo si parla della costituzione di un diverso organismo, che però è molto limitante in quanto a possibilità di partecipazione. L’erogazione dei fondi per tale organismo è infatti praticante vincolato a requisiti talmente specifici che probabilmente sono posseduti quasi esclusivamente dai dipendenti delle società Eni. “Questa è la prova certificata che il tempo atteso per instaurare un dialogo con Eni è stato improduttivo – commenta Luigi Gabriele, Responsabile Rapporti Istituzionali Codici – L’accordo in questione tradisce l’identità dell’azienda, perché va contro l’interesse dei cittadini e del territorio crotonese”. Codici diffida l’Amministrazione Comunale a siglare l’accordo con Ionica Gas, annunciando che se la convenzione andrà in porto l’Associazione avvierà azioni legali per impugnare tale accordo.