Commovente, intensa e molto partecipata la festa in onore di santa Rita che si è celebrata nella serata del 22 maggio scorso nell’anfiteatro annesso all’omonima chiesa parrocchiale di Viale Matteotti di Crotone. Alle celebrazioni dedicate alla santa di Cascia, alla Santa dell’impossibile a cui ci si rivolge nei momenti più difficoltosi della vita, sono accorse centinaia e centinaia di fedeli devoti provenienti anche dai centri del circondario. Hanno caratterizzato i festeggiamenti, oltre la processione per le vie della città al suono ininterrotto delle campane ( a ricordo del dies natalis della Santa avvenuto il 22 maggio del 1547, quando, si tramanda, furono suonate dagli angeli le campane a festa), la solenne celebrazione eucaristica ed il rituale della benedizione delle rose. Tante rose sono state distribuite ai fedeli presenti, da portare a casa come segno di speranza, salute, gioia e pace, in ricordo del roseto che sbocciò in pieno inverno a Roccaporena di Perugina paese natio di santa Rita.
La rosa, infatti, è, come consuetudine consolidata, divenuto il suo emblema, tanto da essere ricordata come “santa della rosa”. La santa donna forse per questo, nell’iconografia ufficiale di diffusa, è raffigurata con una spina impressa sulla fronte che la tormentò per tutta la vita, come una sorta di stimmate, che si richiuse quando ella morì. Orbene, dopo queste coinvolgenti celebrazioni, i parrocchiani della chiesa crotonese si apprestano a recarsi, dal 30 maggio al 2 giugno, in pellegrinaggio nella terra di Rita a Cascia dopo le soste di preghiera nel santuario della Vergine di Pompei, alla Basilica della Santa Casa di Loreto e alla Cattedrale di Santa Maria Assunta di Spoleto. Nei luoghi ritiani i pellegrini celebreranno la liturgia penitenziale presso il santuario dedicato alla Santa, visiteranno il Monastero Agostiniano dove visse Rita, e sosterranno a Roccaporena dove ripercorreranno la Via Crucis allo Scoglio e visiteranno i luoghi circostanti.