“Continuano le scelte insensate del Governo Renzi che ancora una volta si dimostra incapace di cogliere e sfruttare a pieno le potenzialità del nostro territorio. È di pochi giorni fa la notizia dell’accordo stipulato tra il Ministero dei Trasporti e la società Ustica Lines che regola il servizio di trasporto su aliscafi nella tratta Reggio – Messina – afferma in una nota Francesco Molinari del M5S. Dopo questa firma, chiunque vorrà usufruire di questo servizio potrà farlo solo cinque giorni su sette. Per il fine settimana, infatti, nonché nei festivi, la Ustica Lines non effettuerà nessuna corsa, impedendo così la comune fruizione del servizio. Una scelta assurda se consideriamo il fatto che tale accordo è stato siglato proprio all’inizio della stagione estiva, periodo in cui la nostra terra è affollata dai turisti, che non potranno raggiungere le sponde dello stretto se non in giorni prestabiliti. Il Governo continua a stupirci in negativo.
Quello firmato dal Ministro dei Trasporti è un vero e proprio accordo diretto a spezzare le gambe alle regioni del Sud che potrebbero raccogliere i maggiori benefici dal turismo e che sono quelle che pagano maggiormente il prezzo della crisi economica. Ancora una volta i ministri di Renzi si dimostrano inadeguati al ruolo chiamati a svolgere. Non serve essere dei geni per capire che una delle strade percorribili – e a costi ridotti, rispetto alle altre – è proprio quella del turismo, adottando – se non riforme – semplici misure che mettano le regioni nelle condizioni di offrire servizi soddisfacenti. Noi del M5S siamo rammaricati ma non sorpresi. Le difficoltà del Mezzogiorno, sempre più abbandonato a sé stesso e ad una classe politica locale impresentabile, non hanno mai fatto parte dell’agenda politica di questo Governo. Abbiamo sempre denunciato queste mancanze e dispiace non poco vederne le fisiologiche conseguenze. Abbiamo intenzione di proseguire la nostra attività di denuncia a fianco dei cittadini che meritano uno Stato che risponda alle loro richieste e che sia capace di creare e non distruggere quelle poche opportunità rimaste. Caratteristiche che, evidentemente, non appartengono al DNA del Governo Renzi”.