“Intervenire con la massima urgenza per arginare gli effetti della malattia dei ruminanti trasmessa da insetti ematofagi, del genere culicoides, nota come ‘lingua blu’ e debellarla completamente”. Lo chiede il capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera Nicodemo Oliverio che, in merito all’emergenza registrata in Calabria dal virus, ha sollecitato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin a predisporre un piano d’interventi tempestivi per fronteggiare questa emergenza”. La malattia si manifesta in forma grave negli ovini con sintomi caratterizzati da febbre, infiammazione, congestione ed edema a carico della regione orale e oculare nonché emorragie ed ulcere a carico delle mucosa. In alcuni casi la lingua edematosa e cianotica protrude dalla bocca, da qui il nome di ‘lingua blu’ dato alla malattia. I bovini infetti, a parte casi sporadici in cui è stata osservata una modesta sintomatologia, fungono da amplificatori del virus in quanto una volta infettati rimangono portatori sani e sono in grado di trasmettere tale virus agli insetti vettori per lunghi periodi di tempo.
La prevalenza della malattia è influenzata dai fattori che regolano la presenza dei vettori sul territorio e pertanto il suo andamento è strettamente stagionale”. Inoltre, ha fatto presente il parlamentare democratico “la blue tongue (BT) risulta compresa fra le malattie della lista A dell’OIE (World organisation for animalhealth) per le quali l’Unione europea aveva previsto misure di lotta assai drastiche incentrate sull’ abbattimento e sulla distruzione di tutti gli animali infetti, sospetti, il che sarebbe equivalso alla distruzione di tutti i ruminanti allevati nelle aree colpite, in particolar modo nell’Italia centro-meridionale”. Ora, insiste Oliverio: “questa ulteriore emergenza che colpisce gli allevatori, non può essere considerata, in alcun modo, ‘sotto controllo’ da parte del Servizio veterinario regionale che, invece, brilla per la totale assenza, in questa fase di diffusione rapida della malattia favorita dalla stagione calda. Difatti la ‘task force’ istituita presso il dipartimento sanitario della regione non svolge una adeguata azione di contrasto alla diffusione della malattia, tant’è che non sono state emanate ai competenti servizi territoriali veterinari delle Asp direttive specifiche per affrontare il problema, così come, la stessa task force non svolge un efficace ruolo di coordinamento per assicurare efficacia agli interventi. Vi è da rilevare che solo qualche Asp ha proceduto autonomamente al necessario monitoraggio con le relative azioni di prevenzione e contrasto”.